Crudo by Olivia Laing

Crudo by Olivia Laing

autore:Olivia Laing [Laing, Olivia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: il Saggiatore
pubblicato: 2021-06-14T22:00:00+00:00


Non tu

Stava cercando di ricordare gli anni ottanta, il 1987 nello specifico. Cosa sapeva la gente, e cosa ignorava? Questo era il problema della storia, troppo facile arredare lo sfondo per poi dimenticare gli atteggiamenti, come le persone cambiavano a seconda di quali conoscenze fossero disponibili, quali esperienze fossero nuove e quali non si erano ancora affacciate in un contesto personale o globale. L’Aids, nello specifico. Un argomento ben noto a Kathy come a chiunque fosse vissuto nell’epicentro dell’epicentro della crisi preterapia combinata, vedi East Village a New York. Ricorda i consultori, le sedie di plastica marrone, i cartelli in inglese e in spagnolo, ricorda la gente che moriva per strada perché stava a rota o ricoperta dal viola del sarcoma di Kaposi, amici che si incipriavano le guance, amici emaciati, amici che provavano l’assunzione controllata, proteste ai funerali proteste ai funerali. Quello che non ricordava è cosa sapeva di preciso la gente nel 1987 rispetto al 1988. Stava tentando di ricostruire gli atteggiamenti, di comprendere i livelli ambientali del pregiudizio e della paura. Warhol era morto quell’anno? E Liberace? E se lei non fosse stata lì, se fosse stata invece, mettiamo, un ragazzino inglese eterosessuale, quali diversi pensieri, sentimenti, dati sul mondo avrebbe adesso?

Era incomputabile, si era nel territorio del romanzo, quell’inutile apparato di congetture e supposizioni con cui Kathy preferiva avere il minor contatto possibile. Lei scriveva narrativa, certo, ma la popolava con il già esistente, il preconfezionato e il ready-made. Sotto molti aspetti era figlia di Warhol, o nipote almeno, una profanatrice di tombe, una ladra felice di afferrare ciò che le serviva ma anche moralmente impegnata nella causa: non c’era bisogno di inventare, si poteva tirare fuori di tutto da quello strabordante sambaquì del già-fatto, del nulla di nuovo, per dirla con Beckett, attingere all’accozzaglia del reale costava poco ed era pure chic.

Aveva bisogno di stare più tempo da sola, stavano già nascendo dei problemi. Continuava a sognare di essere nella casa sbagliata, di essere in un vecchio appartamento, con i mobili sbagliati, nel quartiere sbagliato, con la chiave sbagliata, l’alloggio era già stato affittato, un malinteso, doveva dividerlo con altri. Voleva una fortezza. Voleva nuotare via lontano per un fresco viale verdeggiante. Non andava mai da nessuna parte da sola. Gli occhi tristi di suo marito la turbavano ma le davano anche ai nervi, lei detestava essere responsabile della felicità altrui. Insomma, non puoi capire da solo cosa ti serve e prendertelo? Perché devi continuare a chiederlo a me. Kathy era in grado di condividere, ma alle sue condizioni. Tornando alla domanda iniziale, Kathy è gentile?, la risposta probabilmente è no. Non sei tu, diceva, sono io, una frase fatta che avrebbe voluto evitare. Ora capiva alla perfezione certi fidanzati distaccati e il fascino infinito delle persone che erano presenti solo per metà. A lei piaceva così, a lei piaceva stare da sola, in compagnia delle sue vecchie amiche voglia matta e sete infinita. Le piaceva vivere un’adolescenza perpetua, senza doversi mai far carico di un’altra persona.



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