Da sola by Gerlinde Kaltenbrunner Karin Steinbach

Da sola by Gerlinde Kaltenbrunner Karin Steinbach

autore:Gerlinde Kaltenbrunner, Karin Steinbach [Steinbach, Gerlinde Kaltenbrunner, Karin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Corbaccio
pubblicato: 2020-06-07T22:00:00+00:00


8

Orrore

Dopo la scalata dell’Annapurna rimanemmo in Germania una decina di giorni e poi ripartimmo di nuovo per il Karakorum. Ralf avrebbe guidato per conto dell’Amical alpin una spedizione alla volta del Gasherbrum I e parallelamente un’altra spedizione guidata da Hajo Netzer si sarebbe incamminata per risalire il Gasherbrum II. Hiro e io avevamo fatto inserire i nostri nomi nei «permit» per entrambe le vette e potemmo così utilizzare le strutture del campo base che sono le stesse per le due montagne. Dal campo base saremmo proseguiti indipendentemente dagli altri, mentre Ralf avrebbe accompagnato i partecipanti alla sua spedizione. Hiro e io partimmo dal punto di vista che la nostra acclimatazione reggesse e che potessimo quindi salire relativamente presto sul Gasherbrum I in stile alpino. Se poi ci fosse avanzato del tempo e le condizioni meteorologiche lo avessero consentito, avremmo anche potuto tentare il Gasherbrum II, sempre che ci fossero rimaste sufficienti energie.

Dopo il successo della spedizione sull’Annapurna, sia Ralf e io che Hiro eravamo estremamente motivati. Nessuno di noi si era ammalato, ci sentivamo ancora in forze e non c’era nulla che fosse di ostacolo a una ulteriore intrapresa. Il viaggio di andata e quindi la marcia di avvicinamento avvennero assieme al gruppo di Ralf che comprendeva quindici persone. Era la prima volta che mi accingevo a fare un Ottomila inquadrata in una spedizione commerciale, una situazione alla quale dovetti lì per lì abituarmi. Ad Askole ci trovammo alle prese con un primo problema: non riuscimmo a trovare abbastanza portatori per far trasferire i nostri quasi 180 colli al campo base. In occasione del cinquantenario della prima ascensione del K2 erano in cammino verso il circo Concordia tante di quelle folte spedizioni che i portatori disponibili nella vallata non bastavano. Ottanta colli, prevalentemente di generi alimentari, rimasero dunque provvisoriamente ad Askole per essere poi trasportati fino al campo base con un elicottero.

Anche sotto il profilo meteorologico la spedizione alla volta dei Gasherbrum non sembrò avviarsi sotto una buona stella. Cominciò a nevicare fortemente fin dalla marcia di avvicinamento, tanto che l’ultimo giorno i portatori dovettero avanzare faticosamente verso il campo base in un manto nel quale sprofondavano fino alle ginocchia. Dopo il nostro arrivo continuò a nevicare ininterrottamente per tre giorni. Ci preparammo a doverci tracciare molto e faticosamente il percorso. Nel periodo successivo il tempo rimase mutevole, ma con ripetute e protratte fasi di precipitazioni. Il Gasherbrum I, con i suoi 8068 metri, è uno degli Ottomila «bassi», ma nella parte superiore è costantemente ripido ed esposto al pericolo di cadute di sassi e ghiaccio. La masse di neve fresca aumentavano le difficoltà e soprattutto il pericolo di valanghe.

Per Hiro e me il tempo inaffidabile significò che dovemmo dare molto presto addio al nostro proposito di fare una scalata in stile alpino. A causa delle reiterate nevicate, protrattesi per giorni interi, non ci restò altro da fare che ridiscendere via via dai campi in quota al campo base, e bastò già questo per non corrispondere più ai criteri dello stile alpino.



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