Dante Alighieri by Paolo Pellegrini

Dante Alighieri by Paolo Pellegrini

autore:Paolo Pellegrini [Pellegrini, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2021-01-29T12:00:00+00:00


2. Lucca e il Casentino.

Dopo la Lunigiana le tracce del poeta sembrano nuovamente perdersi. L’unico indizio a cui rimandano i biografi è costituito da una rapida e allusiva espressione affidata al canto XXIV del Purgatorio: Dante dialoga con il poeta Bonagiunta Orbicciani da Lucca, il quale gli predice che durante il suo esilio incontrerà una donna in quel momento ancora fanciulla che gli renderà gradita la sua città, Lucca (vv. 37-38 e 43-45: «El mormorava; e non so che ‘Gentucca’ | sentiv’io … | ‘Femmina è nata, e non porta ancor benda’, | cominciò el, ‘che ti farà piacere | la mia città, come ch’om la riprenda’»). Una Gentucca Faitinelli da Lucca compare in documenti lucchesi del 1316 e del 1325, data in cui risulta avere un figlio già maggiorenne, dunque avuto prima del 1307. Se nel 1300 non portava ancora benda, cioè era ancora fanciulla minore di 12 anni, difficilmente può essere lei la Gentucca dantesca. Una seconda Gentucca moglie di Bonaccorso Fondora è documentata nel 1317 e risulta avere figli in tenera età, il che meglio si adatta alle parole di Bonagiunta8.

A questi dati i biografi aggiungevano un atto mercantile che il 21 ottobre 1308 attestava la presenza a Lucca, in qualità di testimone, di un certo «Iohanne filio Dantis Alagherii de Florentia». L’identificazione con un figlio di Dante altrimenti sconosciuto fu negata da piú parti: per poter testimoniare, Giovanni doveva avere allora almeno quindici anni e – a meno che non fosse stato un figlio illegittimo – doveva essere nato prima del 1293. Il grande filologo Michele Barbi giudicò credibile il documento, che fra l’altro attestava una perfetta corrispondenza tra i nomi dei tre santi che interrogano Dante nel Paradiso (Giovanni, Iacopo e Pietro) e quelli dei suoi tre figli maschi. A questo punto entra in gioco un nuovo documento relativo a Giovanni che, trovato dal primo editore del Codice Diplomatico Dantesco, Renato Piattoli, e rimasto nascosto tra i suoi appunti, è stato da poco recuperato dai curatori del nuovo Codice Diplomatico: il 20 maggio 1314 Giovanni di Dante Alighieri testimoniò a una riunione dei capifamiglia del popolo di San Miniato di Pagnolle, a nord-est di Firenze, e a Pagnolle gli Alighieri detenevano alcuni possedimenti, il che rende il documento coerente con quanto sappiamo della famiglia. Giovanni rientrò dunque a Firenze prima del bando del 1315, di cui si dirà, forse proprio in seguito alla cosiddetta riforma di Baldo d’Aguglione del 1311, che aveva escluso dall’amnistia Dante, ma non i suoi figli9. A questo punto l’ipotesi che Giovanni si trovasse a Lucca per la presenza in città del padre acquista certamente maggiore consistenza. Ignoriamo quando Dante sia giunto a Lucca. Se, come si accennava, l’ospitalità in Lunigiana non fu breve, Dante si sarà mosso per Lucca a 1308 inoltrato. Il 31 marzo 1309 un editto del Comune interdiceva ai banditi di Firenze il soggiorno nella città, nel suo distretto e nel contado, documento preso spesso come termine ultimo per la permanenza di Dante in città. In realtà



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