Dead ice by Laurell K. Hamilton

Dead ice by Laurell K. Hamilton

autore:Laurell K. Hamilton [Hamilton, Laurell K.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Urban Fantasy
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2017-02-22T23:00:00+00:00


33

Non sapevamo con precisione a quale profondità si trovasse la bara, perché le fosse scavate nel XIX secolo non sono tutte ugualmente profonde; se avessimo usato soltanto la scavatrice avremmo rischiato di fracassare il feretro. Non sarebbe stato un grosso problema se uno zombie cannibale ne fosse sbucato e avesse cercato di aggredirci. Altrimenti avremmo disturbato l’eterno riposo di Warrington, e i giudici tendono a irritarsi quando si profanano le normalissime salme dei bravi cittadini e degli onesti contribuenti.

Prima di chiederlo, sappiate che in tal caso non avremmo potuto nascondere il tragico e grossolano errore neppure se tutti i presenti avessero giurato di mantenere il segreto. Una storia simile sarebbe trapelata inevitabilmente. Cioè, una negromante soprannominata «regina degli zombie» e un sergente della Regional Preternatural Investigation Team distruggono una tomba pensando di trovarci uno zombie assassino, e invece trovano soltanto una povera salma… Sarebbe stata una storia troppo bella per non raccontarla al bar il sabato sera, oppure a uno dei soliti incontri fra sbirri. Insomma, la scavatrice fu spenta e si mise mano ai badili.

I due becchini iniziarono il lavoro senza fare domande, probabilmente perché non avevano mai avuto problemi con le esumazioni e non si rendevano conto del pericolo. Il più alto, che era biondo, era nella fossa fino alle cosce; il più basso, e bruno, era già dentro fino ai fianchi.

«Potreste uscire dalla tomba per un momento?» domandai.

Mentre Bruno continuava a sbadilare, Biondo mi guardò. «Tra poco saremo alla bara, marshal.»

«Ecco perché vorrei che usciste.»

La luna non era ancora piena, però era molto luminosa, quindi si vide chiaramente Biondo corrugare la fronte. «Davvero, ci togliamo dai piedi tra poco, se ci lascia fare il nostro lavoro.»

«Nicky, Domino… Tirateli fuori di lì.»

Senza discutere né esitare, Nicky afferrò Bruno per la tuta e lo trasse fuori di peso, come avrebbe fatto una gatta con un gattino.

«Ehi!» protestò Bruno, con le gambe ciondoloni, prima che i suoi piedi toccassero il suolo. Subito dopo indietreggiò barcollando, come se temesse di essere picchiato da Nicky.

Prima che Domino potesse agguantarlo, Biondo si arrampicò fuori. «Cosa diavolo sta succedendo?»

«Qualcuno vi ha spiegato perché vogliamo esumare il cadavere?»

«Certo», rispose Biondo. «Volete accertarvi che non sia uno zombie assassino.»

«Esatto. Quindi c’è il rischio che sbuchi dalla tomba e che cerchi di sbranare qualcuno.»

«Nessun problema. C’è la cassa di zinco. La bara sarà tutta vostra quando l’avremo disseppellita.»

«Avete letto la data sulla lapide prima di spostarla?»

Biondo e Bruno si scambiarono un’occhiata come per chiedersi l’un l’altro: Hai controllato?

«È vecchia», rispose finalmente Biondo. «E allora?»

«Le casse di zinco sono roba moderna. Un tempo si usava soltanto la bara, col cadavere dentro a marcire.»

I due becchini si scambiarono un’altra lunga occhiata e ci pensarono un po’ su.

Infine Bruno commentò: «Merda…»

«Ci era stato detto semplicemente che è una vecchia tomba», spiegò Biondo.

«Non siete stati avvisati del possibile pericolo?»

I due becchini scossero la testa.

«Forse vi converrà discuterne col vostro capo e studiare un po’ le usanze funerarie del passato. Saperne qualcosa potrebbe salvarvi la vita, una di queste volte.»

«Vuole dire che



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