Delitti in vetrina (Il Giallo Mondadori) by Vernon Loder

Delitti in vetrina (Il Giallo Mondadori) by Vernon Loder

autore:Vernon Loder [Loder, Vernon]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-07-29T12:00:00+00:00


15

Quando ebbe esaminato cappello e cappotto, Devenish li inviò a Scotland Yard.

— Chiaramente si sentiva a casa sua, quassù — disse poi al sergente Davis. — È entrata, si è levata cappotto e cappello e poi è stata assassinata, sul tetto oppure nell’ascensore: dove? Ammesso che uno dei due sia stato ucciso nell’ascensore, si sarà trattato del signor Mander o della signorina Tumour?

— Ma siamo poi sicuri che l’uno o l’altra siano stati uccisi nell’ascensore? Se è stato il signor Mander, il segno del proiettile dov’è? Abbiamo trovato il proiettile nella sabbia, perché lei ci ha detto di cercarlo lì, quindi pensava...

— Ne penso tante, io, caro Davis... e mi sa che dovrò pensarne ancora di più. Quest’ultimo ritrovamento, oggi, mi confonde ulteriormente. Quell’ascensore, per esempio...

Lasciarono le stanze di Mander e richiusero a chiave. Il quadrato di moquette era stato rimesso al suo posto nell’ascensore. Devenish lo rimosse con cautela per esaminare le macchie di sangue che celava.

— Secondo il medico si è trattato di un’emorragia interna — mormorò. Il sergente pendeva dalle sue labbra. — La piccola macchia nel montacarichi, dove abbiamo trovato il pugnale, forse è caduta dal pugnale stesso. Non c’era abbastanza sangue per autorizzarci a pensare che l’accoltellamento abbia avuto luogo dentro il montacarichi.

— È vero, ispettore.

— Qui, invece, se dobbiamo fidarci delle parole del medico, ce n’era.

— Ma non così tanto da filtrare addirittura attraverso la moquette.

— In ogni modo, è plausibile che l’assassino abbia tolto la moquette, abbia imposto alla vittima di rimanere nell’ascensore mentre sparava o accoltellava, e poi abbia rimesso a posto la moquette?

— Non direi, ispettore.

— Da dove viene questa moquette?

— Posso informarmi.

— Lo faccia. Ma prima tolga tutta la moquette da tutti gli ascensori, per favore, e me la porti qui.

Pur perplesso, Davis ubbidì. Quando tornò con i primi tre quadrati di moquette, trovò Devenish al telefono, intento a convocare il responsabile del reparto passamanerie.

Infine tutte le moquette degli ascensori in quella sezione dei magazzini furono stese sul pavimento di un corridoio.

— Nota niente di particolare, Davis? — domandò Devenish, che studiava soddisfatto la fila di riquadri. — Osservati uno per uno, li si potrebbe dire tutti nuovi o quasi.

— Sì, ispettore, ma guardandoli uno accanto all’altro...

— Le vede, le piccole differenze?

— Sì. Sono tutti piuttosto puliti, ma quello dell’ascensore che abbiamo appena ispezionato lo è più degli altri; direi che sembra nuovo.

— Aspettiamo che arrivi il responsabile delle passamanerie — disse Devenish. — Lui ci dirà se ne ha altri uguali.

Il responsabile non arrivò prima di una mezz’ora. Anche secondo lui quel quadrato di moquette aveva l’aria di essere nuovo.

— Tuttavia non può esserlo — aggiunse. — Non è quello dove...?

— Proprio così — lo interruppe Devenish. — Ma il rovescio era macchiato del sangue trovato sul fondo dell’ascensore, e la cosa non ha senso.

— Se non fosse lì, giurerei che non è la moquette che è stata posata all’inaugurazione dei magazzini.

— Ha dei riquadri uguali, per sostituirli quando si consumano?

— No, ma dev’esserci da qualche parte un quadrato di quello stesso lotto, che ci fu mandato come campione.



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