Demon's Angel by SHOWALTER Gena

Demon's Angel by SHOWALTER Gena

autore:SHOWALTER Gena
La lingua: ita
Format: epub
editore: Abyssinian


Capitolo 15

Aeron si levò in volo stringendo Olivia a sé. Lei teneva le braccia aperte e il vento le arruffava i capelli. Ogni tanto si lasciava sfuggire un profondo sospiro e forse sorrideva. Probabilmente il volo le mancava moltissimo.

«Ti diverti?» non poté fare a meno di chiederle.

Lei non rispose.

Era rimasta in silenzio da quando avevano lasciato l'appartamento di Gilly. Era irritata con lui, chiaro. In fondo l'aveva portata quasi al massimo del piacere, per poi fermarsi prima che provasse una completa soddisfazione. Che stupido! Non poteva mantenere la promessa di mostrarle le realtà più dure della sua vita, se si impegnava a darle piacere ogni volta che lei gli sorrideva, lo implorava e carezzava!

Era proprio un maledetto idiota.

Quella rabbia lo turbava, ma forse era meglio per tutti e due se invece l'avesse alimentata. Quando Olivia si fosse arresa, Legione sarebbe potuta tornare e Lysander avrebbe fatto in modo che ottenessero il perdono celeste. O almeno ci avrebbe provato. Eppure sarebbe stato bello vivere con Olivia... No, no! Non doveva pensare a lei né alla possibilità di costruirsi una vita insieme.

Tanto, se anche Olivia fosse rimasta, avrebbero avuto solo pochi giorni.

All'improvviso sentì... Aeron corrugò la fronte confuso. Possibile che Ira stesse piagnucolando? Ascoltò con maggiore intensità e concluse che era proprio così. Il suo demone era triste perché non potevano avere Olivia? Allora era anche lui un maledetto idiota.

Quando raggiunsero la fortezza Aeron atterrò con lei sui gradini d'ingresso, davanti al portone. Questa volta non l'avrebbe portata diritta in camera sua: ormai era chiaro che non poteva vederla vicino a un letto senza perdere il buonsenso.

«Vieni.» La prese per mano, trascinandola nell'atrio. Olivia indossava di nuovo la veste bianca lunga e fluente che nascondeva le sue curve provocanti. Aeron l'aveva presa alla fortezza, prima di tornare da lei per riportarla là in volo; un viaggio in più, ma necessario alla sua'sopravvivenza.

Quella donna era un vero e proprio pericolo: quando era uscita dalla doccia nuda, bagnata e pronta per lui, era quasi morto di piacere. E, se fosse morto, il suo unico rimpianto sarebbe stato non poterla più rivedere in quello stato.

Il suo seno era piccolo ma sodo e i capezzoli scuri come prugne mature, la sua pelle sembrava una nuvola vaporosa, mescolata alla panna e spruzzata di ambrosia, e quei capelli color cioccolato che le arrivavano ai fianchi gli facevano venir voglia di affondarvi le mani.

Lo aveva quasi fatto, ma poi era riuscito a trattenersi. Olivia si era messa a gemere, a divincolarsi e a implorarlo di continuare, imitata da Ira, e lui li aveva quasi accontentati. Poi lei aveva reso più gentili i propri baci, provocandogli una reazione delusa e arrabbiata che lo aveva riportato alla realtà.

Eppure non avrebbe dovuto sentirsi deluso o arrabbiato, bensì travolto dalla gioia. E invece si era trovato a chiedersi se lei non desiderasse qualcun altro, qualcuno come Paris o William, che aveva menzionato mentre faceva la doccia e si accarezzava. A quel punto aveva desiderato vederla perdere il controllo a causa sua, mentre gli affondava le unghie nella schiena e i denti nel collo.



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