Denominazione di origine inventata by Alberto Grandi

Denominazione di origine inventata by Alberto Grandi

autore:Alberto Grandi [Grandi, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Cooking, General
ISBN: 9788852084942
Google: bchEDwAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2018-01-30T10:37:19+00:00


VI

Sua Maestà Marsala d’Inghilterra

Le origini inglesi del Marsala sono note e bisogna riconoscere che, con grande onestà, anche lo stesso ex Consorzio per la Tutela del Vino Marsala lo ammette senza problemi. Certo, la tentazione di cercare origini antiche, magari romane, quando non greche o fenicie, ogni tanto fa capolino nelle storie ufficiali del vino Marsala, ma nel complesso possiamo considerare questi cedimenti narrativi quasi dei fenomeni fisiologici quando si parla di prodotti tipici.

La storia di questo vino liquoroso è, tutto sommato, abbastanza breve. È vero che in Sicilia si è sempre prodotto un po’ di vino, ma nel Medioevo e nell’Età moderna questa produzione attraversò una lunga fase di oblio. L’imprenditore che viene universalmente indicato come lo “scopritore” del Marsala (ma forse sarebbe meglio definirlo come l’inventore di questo vino) è John Woodhouse, un commerciante di Liverpool giunto in Sicilia nel 1770 dopo aver girovagato per tutto il Mediterraneo. La prima spedizione da Marsala alla Gran Bretagna avvenne nel 1773 e il mito vuole che il vino che bevvero gli inglesi fosse ben diverso da quello che Woodhouse mise in quelle prime trenta botticelle fatte da lui caricare su un brigantino chiamato Elizabeth: dopo l’imbarco, infatti, Woodhouse aveva aggiunto due galloni di alcol per botte, allo scopo di garantire una migliore conservazione del prodotto durante il viaggio: 4,5 litri di alcol per 415 litri di vino. Si trattò di un’aggiunta di non poco conto, da cui scaturì, evidentemente, un vino liquoroso già abbastanza vicino ai gusti degli inglesi.

Il buon esito di quella prima spedizione fu dovuto anche al fatto che Woodhouse evitò di indicare con precisione nome e provenienza del prodotto, il che permise ai rivenditori di spacciarlo con ogni probabilità come Madera. Insomma, diciamolo fuori dai denti, il Marsala iniziò la sua storia più che secolare con una contraffazione. Va infatti ricordato che il Madera era almeno dalla metà del XVIII secolo il vino più apprezzato sul mercato inglese, che era il mercato più ricco del mondo. Per questo molti imprenditori senza scrupoli e in cerca di un facile guadagno lo mescolavano con altri vini meno costosi per aumentare i profitti o, molto più semplicemente, tentavano di produrre vini che gli somigliassero in zone dove i costi di produzione erano più bassi, per poi smerciarlo in Inghilterra come Madera originale.

Del resto, questa era un’epoca nella quale imprenditori, intermediari e rivenditori inglesi s’impegnavano incessantemente nella ricerca e nella produzione di vini in grado di adattarsi ai gusti delle differenti fasce di consumatori britannici. Non si cercavano, quindi, solo altre aree di produzione, ma si provavano nuovi blend e si sperimentavano nuove tecniche di vinificazione e invecchiamento.

Il dato di fatto rimane che sino alla fine del XVIII secolo, e forse anche un po’ oltre, il Marsala non fu commercializzato con questo nome. Al contrario, molti indizi fanno sospettare che il vino fortificato spedito dal Trapanese arrivasse nei docks di Londra in forma anonima, per essere rivenduto come qualcosa di diverso. La riapparizione miracolosa sul mercato inglese poteva avvenire in varie



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