Dieci Sfumature Di Giallo by Edgar Wallace

Dieci Sfumature Di Giallo by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2013-07-09T22:00:00+00:00


22. Un uomo nell’attico

Molly arretrò, reggendo la lampada con la mano tremante. Indietro, indietro, fino alla porta e le sembrava che da quelle oscure cavità occhi malevoli la scrutassero.

Chiuse la porta dietro di sé sbattendola violentemente e si trascinò barcollando lungo le scale, quando udì un lieve rumore, nell’ingresso.

Dovette raccogliere tutto il suo coraggio per spegnere la lampada e restare immobile in quella profonda e viscida oscurità. Infine riuscì a dominare la paura e a soffiare all’interno della lampada, restando al buio quasi completo.

Chi poteva essere? Non era la signora Barn. Il suo russare era sonoro e pateticamente riconoscibile. No, c’era qualcun altro. Qualcuno si trovava nell’ingresso, perché Molly udì dei passi furtivi, poi un’ombra passò per un attimo davanti alla sommità della scala e scomparve. La ragazza si domandò se non fosse la sua immaginazione turbata a giocarle qualche scherzo, o, forse Bob Stone era arrivato davvero? Quest’ultimo pensiero le fece ricordare la situazione di pericolo in cui si trovava. Aspettò ancora un po’, poi scivolò su, fino alla sua camera, chiuse la porta e si sprofondò tremante sul letto.

Quale orribile segreto si nascondeva in quella casa? Quali enigmatici spettri infestavano quelle stanze polverose che esalavano l’odore di qualche antica e oscura tragedia? Ricordò anche le macchie sul pavimento! La signora Barn le aveva definite macchie di inchiostro, ma ora Molly sapeva che si trattava di sangue e si sentì irrigidire in una morsa di paura. Abbastanza stranamente scoprì di essere più terrorizzata da questa nuova consapevolezza che da elementi ben più concreti, come quel povero mucchio di ossa giù nella cantina o dalla enigmatica figura che si aggirava all’interno della casa.

Solo dopo l’alba riuscì a cadere in un sonno agitato e affollato da incubi, ma ben presto venne svegliata dalla signora Barn.

− Su, forza, alzatevi, mia cara! Vi ho portato una tazza di tè, ma non crediate che intenda rendervi questo servizio ogni mattina. Sarà vostro compito prepararmi la colazione e lo dirò anche a vostro marito.

Molly sedette sul letto, strizzando gli occhi e stordita dal sonno.

− Che cosa c’è? − domandò con voce atona, guardandosi intorno.

E per lei fu quasi un sollievo vedere la faccia piatta e giallastra della sgradevole signora Barn. Perlomeno quella donna era vera.

− Scusatemi, signora Barn − balbettò, mentre sorbiva lentamente il tè che le veniva dato. − Temo di aver dormito piuttosto male.

Avete le mani che tremano. Che cosa vi sta succedendo? − domandò la sospettosa carceriera. − Ah, siete proprio in un bello stato se vostro marito arriva oggi.

Suo marito! Dunque non era Bob Stone quella figura evanescente. Per un attimo, solo per un attimo sperò, sperò con tutte le sue forze che fosse Jetheroe, il misterioso Jetheroe che, di tanto in tanto, entrava e poi usciva dalla sua vita, ma la figura che aveva intravisto era più bassa, più tozza e sgraziata.

− Posso fare un bagno?

− Nessuno ve lo impedirebbe, mia cara, se ci fosse un bagno − disse, continuando poi con tono più aspro: − Perché volete fare il bagno? Siete abbastanza pulita.



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