Dominicana by Angie Cruz

autore:Angie Cruz [Cruz, Angie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2020-05-14T22:00:00+00:00

Juan e i suoi fratelli si sintonizzano sulla radio a tutte le ore e scorrono i giornali per capire cosa significherà per loro tutta la faccenda politica. Hanno investito più soldi di quanti ne avessero, prendendoli in prestito da una parte per investirli dall’altra. Un vero gioco d’azzardo. Dopo anni passati a farsi amici nei tribunali, nel governo, nelle banche per aggirare le infinite burocrazie, ora sono nel panico. Nella Repubblica Dominicana non si può fare nulla se non hai conoscenze da qualche parte. Se il paese va a sinistra, vogliono essere pronti, ma se va a destra vogliono essere pronti ugualmente.

Il 24 aprile 1965 José Francisco Peña Gómez, l’unico uomo di colore ad aver avuto una possibilità di candidarsi come presidente nella storia recente, ha preso il controllo del governo e di Radio Santo Domingo. L’annuncio era programmato per le due del pomeriggio, strategicamente dopo pranzo, quando la maggior parte dei cittadini si riprende dalla siesta e ascolta la radio. Peña Gómez ha annunciato il rovesciamento del governo provvisorio spalleggiato dagli americani di Donald Reid Cabral e ha invitato la gente a scendere in strada.

Ignorate il coprifuoco, ha detto Peña Gómez. Non verrà imposto. E così in tutto il paese la gente ha invaso le strade e i viali, per festeggiare. Anche Juan, che non si fiderebbe mai di un nero, ammira Peña Gómez.

Ci vogliono proprio i cojones per prendere una stazione radio, dice Juan.

Juan, César e Hector sono seduti intorno al tavolo a fare le loro scommesse mentre io do loro da mangiare. Non voglio preoccuparmi per Mamá, Papá e tutti gli altri che stanno là a casa, ma è impossibile non farlo con tutto il parlare dei fratelli Ruiz.

La sorella del cugino del fratello della moglie di Ramón, che fa le pulizie al Palace, ha dato a Ramón notizie di prima mano su quanto sta succedendo. Lei è quella che fa i letti dei generali e pulisce i loro bagni. Quale governante non tiene un archivio della preziosa immondizia del suo capo? Ramón parla di documenti datati addirittura 1963 che provano che gli Stati Uniti si sono immischiati negli affari della Repubblica Dominicana e nascosti sotto i materassi, in caso che qualche povero diavolo abbia bisogno di un favore.

Così come sono andati in Vietnam, dice Ramón, adesso gli americani sono nella Repubblica Dominicana. Punto y basta.

Anche se Donald Reid Cabral non è stato eletto dal popolo, è lui che comanda l’esercito. Non sarà un dittatore come Trujillo, ma anche lui non ci penserebbe due volte prima di metterci tutti in ginocchio sui ceci. Quindi Ramón scommette i suoi soldi su Cabral.

Non è possibile in alcun modo che un leader dominicano vinca senza i fucili degli americani.

Juan Bosh ha già vinto una volta e vincerà ancora, dice César.

È stato perché aveva l’appoggio di Kennedy, dice Juan. Ma guarda dov’è finito Kennedy. Morto. Sognare va bene, ma quando si dorme. Da svegli non c’è nessuno che vuole patire la fame.

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