Donne di porcellana by Élodie Hesme & de Clausade Virginie

Donne di porcellana by Élodie Hesme & de Clausade Virginie

autore:Élodie Hesme & de Clausade, Virginie [Hesme, Élodie & de Clausade, Virginie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Historical, Fiction, ebook, General
ISBN: 9788842935506
Google: PV2vEAAAQBAJ
editore: Nord
pubblicato: 2023-02-27T23:00:00+00:00


Anne correva lungo la strada principale abbandonandosi alle lacrime. La rabbia e lo sconforto si mescolavano creando un magma doloroso. Mimi aveva torto. La vita non era per niente la più straordinaria delle autrici, la vita non si curava da sé, al contrario, prendeva gusto a riaprire le ferite. Altrimenti perché il destino si sarebbe preso gioco di lei una seconda volta? Le era stata strappata la sorella e adesso, mentre le veniva chiesto di perdonare quel crimine, prendeva atto che, se non fosse fuggita da un destino che riteneva funesto, avrebbe potuto vivere una vita comoda vicino a sua sorella... Ma quello chi poteva dirlo? Chi le diceva che quel vecchio scemo non stesse mentendo? C’era una prova che avesse davvero voluto adottare anche lei? Facile affermare una cosa simile, trent’anni dopo! Un picco di rancore le fece ribollire il sangue come se l’odio fosse un elemento fisico. Frinck era di nuovo lì a spanderle fuoco dentro la mente, a riaprire le piaghe più dolorose, che in realtà non avevano mai smesso di sanguinare, Anne le aveva semplicemente dimenticate. Correva per espiare tutte le pene e i supplizi. Correva così forte che, a dispetto del fiato corto, sembrava più difficile fermarsi che proseguire. Superò le catapecchie dei quartieri periferici, poi le prime case del centro. Sui balconi e dalle finestre sventolava la bandiera nera.

Arrivò al suo quartiere che ancora correva. Ma, appena imboccò la via di casa, si fermò di colpo.

Davanti al suo palazzo c’era un manipolo di uomini della gendarmeria, fermi come in attesa. Si pose lo scialle sulla testa per coprire la chioma rossa e si nascose in una rientranza. Da lì vedeva senza rischiare di esser vista. Due uomini uscirono dal palazzo trascinando Mimi, poi la scossero, la presero a sberle.

«Lei dov’è?» le chiedevano. «La tua amica, dov’è?»

La gettarono dentro il carro della gendarmeria. Anne si tappò la bocca premendo con forza le mani per non urlare. Dal palazzo uscì anche Villars, con un foglio spiegazzato in mano. Anne riconobbe il ritratto di Clotilde e si spaventò ancora di più. Il prefetto si sarebbe posto delle domande, tipo cosa ci facesse quel disegno a casa sua... Villars osservò il ritratto per un lungo istante, poi lo mise in tasca e montò a cavallo. Insieme con lui si mossero anche il carro e gli agenti; tutti passarono davanti ad Anne, sempre nascosta nel buio dell’anfratto. Una volta libera la strada, salì a casa quasi volando sulle scale. La camera era del tutto a soqquadro. Un misto di panico e disperazione le tolse il respiro.

«Vi stanno cercando.»

Anne sussultò e si volse di scatto. Ferma sulla soglia c’era Isadora, la donna che le aveva dato in affitto la stanza. La sua era un’informazione o una minaccia? La donna fece un passo di lato, come un invito a fuggire. Anne colse l’opportunità e riprese a correre a perdifiato.



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