Due figlie e altri animali feroci by Leo Ortolani

Due figlie e altri animali feroci by Leo Ortolani

autore:Leo Ortolani [Ortolani, Leo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biografie e Autobiografie, Generica, Famiglia e relazioni, Adozione
ISBN: 9788820051297
Google: dQcALRrQbZ8C
Amazon: 882005129X
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2011-06-14T22:00:00+00:00


Ma la Colombia è molto grande e mi accorgo che non posso raccontarvela tutta in così poche

righe. Magari la prossima volta aggiungo dei particolari.

Continuerò a osservarla per voi, sperando di esservi utile per un vostro futuro viaggio.

Sennò, chiedete al signor Italo.

leo e cate

16 marzo 2010

BUGA! BUGA!

Erano giorni buoni. Giorni in cui le due sorelle Bigazzi si alzavano ilari e sorridenti, e bacini, e

sburlotti, ma simpatici, e patapì e patapù, tutte carine con papi e mami.

Poi è arrivata BUGA! Buga, cittadina con santuario del Señor des Milagros, a 62 km da Cali.

Un’enormità. Non nel senso del chilometraggio, ma nel senso del tempo per arrivarci. Ma partiamo

dall’inizio. Esperanza e Numa ci invitano alla gita a Buga. Sono la coppia di signori che hanno la

nipotina Chiara Sofia, idolo delle sorelle Struzzanelli, nemmeno fosse Paris Hilton. Chiara Sofia ha

una marcia in più, e le due mangrovie lo avvertono e ne fanno il loro modello di vita. Chiara Sofia si

soffia una narice? E via che anche le Giubboni-Petrelli se la soffiano. Chiara Sofia va in giro scalza?

E via che le Staffilococche cercano di levarsi le «cianclas» (ciabatte), solo che papi Leo blocca la

Lucy, e la Lucy, che ha un carattere facile e arrendevole come Ahmadinejad quando non deve toccare

il nucleare, insiste, con rabbia, e così le prende (ritorna il Mostro di Cali!) e piange a bocca aperta,

sperando in segreto che le entri, nel frattempo, del cibo.

Ogni giorno che Dio Todopoderoso manda al Radisson Hotel, Johanna intona la sua personale

litania dei fedeli: «BAMO CIAARAAA! BAMO CIAAARAAA! BAMO CIAARAAA!» Che

significa: «Andiamo da Chiara». Ogni giorno. Dio Todopoderoso lo sa.

Insomma, Chiara Sofia detta alle discepole le nuove regole di comportamento infantile. Le manca

il chihuahua di Paris Hilton, ma visto il traffico di Cali, sarà dentro il solco del battistrada della

gomma di un autobus.

I signori ci invitano quindi a fare una gita a Buga, al santuario, e noi ovviamente accettiamo, che se

non fosse per loro, vedremmo solo le 4 pareti della stanza dell’hotel. E poi sono carinissimi. Solo

che c’è Paris Hilton. Ci si mette d’accordo per farci venire a prendere alle 9 all’hotel. Così, sveglia

alle 8 per le sorelle Ricciobaldi, cambio pannolino, vestizione e pettinata alla Dio ci aiuti. Giù a

colazione e ingrasso delle rane con carezze e minacce di far venire Alessandro Volta con la corrente.

Insomma, alle 9 siamo pronti, ma Chiara Sofia Hilton, no. Perché la Chiara Sofia Hilton alle 9 non si

vuole pettinare. E noi, che siamo genitori da poco, le daremmo due ripassate anticellulite alle cosce.

Invece i nonni, che sono nonni, e quindi buoni, la prendono con le buone e poi passano a prendere noi

alle 10. Chiara Sofia Hilton non ha una chioma ricciolata come le nostre, che quando le devi

pettinare, loro scappano e tu scordi tutti i catechismi e le rincorri, e le pettini dopo aver fatto un

laccio californiano per immobilizzarle e alla fine escono dalla stanza che sembrano due pazze con i

codini. Chiara Sofia Hilton ha due spaghetti dritti che se le fai anche solo vedere la foto di un pettine,

si spaventano e si lisciano subito.



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