Educazione alla morte by Gregor Ziemer

Educazione alla morte by Gregor Ziemer

autore:Gregor Ziemer [Ziemer, Gregor]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2020-06-06T22:00:00+00:00


Durante una lezione di tedesco ascoltai una maestra leggere alle sue scolarette di otto anni una fiaba nazista. Poi me la feci prestare e la trascrissi. La maestra aveva preso quella storia dalla rivista NSV Ewiges Deutschland («Germania Eterna»), non ricordava più se dal numero di febbraio o di marzo del 1939.

Mi disse che le fiabe dei fratelli Grimm erano proibite, perché antiquate. Cappuccetto Rosso? Una stolta creazione prenazista. Biancaneve e i sette nani? Una nauseabonda glorificazione di esseri storpiati. Non trovava posto nelle scuole naziste ove vi erano soltanto sani e aitanti corpi di giovani nordici.

Come si sarebbe potuto far comprendere alle piccole che sarebbero state le madri future di lavoratori e di soldati, se si insegnavano loro delle sciocche fiabe sentimentali, come la storia di Cenerentola? Quella stupida creatura aveva sognato soltanto le ricchezze e la vita facile. Come avrebbero fatto le ragazze a concentrare le loro menti sulla serietà della vita, se ascoltavano e leggevano storie che finivano: «E vissero felici e contenti»? La vita non si svolgeva così. La vita era dura e amara. Il Führer voleva delle ragazze che disprezzassero le inanità sentimentali; voleva delle ragazze pronte a dare la vita per lui; non dovevano pensare a cose che le avrebbero rese molli.

No, le sue scolare non dovevano formarsi delle idee sbagliate sulla vita ascoltando delle storie strampalate. La storia moderna che essa leggeva loro aveva una sfondo moderno: la Germania nazista; il problema che trattava era un problema nazista: la domenica del piatto unico per l’Assistenza invernale. Ogni ragazza nella sua classe sapeva che la seconda domenica del mese ogni famiglia, povera o ricca, prendeva un pasto di un piatto solo: il denaro così risparmiato veniva raccolto da collettori in uniforme, e versato nei fondi dell’Assistenza invernale, che ne avrebbe fatto quell’uso che il partito considerava opportuno.

Ecco la storia.

L’eroina della nostra storia è una ragazza di rare qualità chiamata Diemut, la valorosa. Ogni domenica del piatto unico essa girava in lungo e in largo per la Germania nazista per accertarsi che tutti fossero buoni nazisti e seguissero i precetti del Führer. Dapprima si fermò dietro il davanzale di una casetta nel sobborgo di una grande città. Sbirciò dentro e vide una mamma davanti al fornello rimescolare il piatto unico. Ma la donna non era felice. Non era vestita a festa. Non aveva spiegato ai suoi bimbi l’importanza di quest’istituzione nazista. Diemut la chiamò: «Cara la mia donna, non capite che cosa state facendo per il Führer e la Germania oggi? Suvvia, sorridete. Pettinatevi bene, e mettete grembiuli puliti ai bambini». Ad un tratto, meravigliosi fiori di primavera sbocciarono nel cuore della donna. Pensieri nazisti le entrarono nell’anima. Rapidamente fece quel che Diemut aveva suggerito, e poco dopo una famiglia tedesca felice si sedette a tavola per il pasto patriottico.

Diemut riprese il suo cammino e giunse da una famiglia di contadini tedeschi. Il vecchio colono, i suoi figli e un bracciante stavano seduti intorno ad un solido tavolo di legno, e mangiavano insieme dalla stessa scodella.



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