Ehi, prof! by Frank McCourt

Ehi, prof! by Frank McCourt

autore:Frank McCourt [McCourt, Frank]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: Adelphi
pubblicato: 2020-01-18T16:00:00+00:00


Nancy Chu mi chiede se alla fine dell’ultima ora può parlarmi un momento. Resta seduta al banco e aspetta che l’aula si svuoti. A quel punto mi ricorda che è un’alunna del secondo anno.

Sono venuta tre anni fa dalla Cina.

Parli un inglese ottimo, Nancy.

Grazie. L’ho imparato da Fred Astaire.

Da Fred Astaire?

Conosco tutte le canzoni di tutti i suoi film, il mio preferito è Cappello a cilindro. Le canto in continuazione. I miei genitori pensano che sono pazza. Anche i miei amici. Loro conoscono solo il rock ma col rock non si può imparare l’inglese. Litigo sempre con i miei genitori per Fred Astaire.

Be’, che cosa insolita.

E poi ti guardo mentre insegni.

Ah.

E mi domando perché sei così teso. Tu sai l’inglese, quindi dovresti essere sciolto. I ragazzi dicono tutti che se sapessero l’inglese sarebbero molto sciolti. Certe volte però non sei teso e i ragazzi sono contenti. Gli piace quando racconti qualche storia o ti metti a cantare. Quando sono tesa io canto Dancing in the Dark. Dovresti impararla anche tu, professore, e cantarla in classe. Non hai una brutta voce.

Nancy, io sono qui per insegnare l’inglese, non per fare spettacolo.

Mi sai spiegare come faccio a diventare un’insegnante di inglese che non sarà tesa?

Ma i tuoi genitori che diranno?

Loro pensano già che sono pazza e dicono che si sono pentiti di avermi portato via dalla Cina, dove non c’è nessun Fred Astaire. Secondo i miei genitori non sono nemmeno più cinese. A che serve, dicono, venire fin qui in America se poi voglio solo fare l’insegnante e ascoltare Fred Astaire? Potevo farla lì, l’insegnante. Uno viene qui per fare soldi, dicono i miei genitori. Professore, mi spieghi come faccio a diventare un’insegnante di inglese?

Te lo spiegherò, Nancy.

Grazie, professore. Ti dispiace se in classe faccio domande ?

In classe, Nancy mi dice: Tu eri fortunato a sapere già l’inglese quando sei arrivato in America. Come ti sentivi appena arrivato in America?

Smarrito. Sapete cosa vuol dire smarrito?

La parola fa il giro dell’aula. Loro se la spiegano a vicenda nelle loro lingue e le teste fanno segno di sì, capito, capito. Li stupisce che quel tizio, il professore, si sia sentito smarrito come loro con tutto che sapeva l’inglese. Insomma, abbiamo una cosa in comune: lo smarrimento.

Gli racconto che quando sono arrivato a New York avevo difficoltà con la lingua e con i nomi. Ho dovuto imparare i nomi delle cose da mangiare: sauerkraut, cole slaw, hot dog, bagel mit a schmeer.

Poi racconto del mio primo approccio con l’insegnamento, che non c’entrava niente con la scuola. Anni prima di diventare professore lavoravo in un albergo. Big George, un cuoco portoricano, mi disse che cinque aiuti di cucina avevano cominciato a imparare l’inglese e mi avrebbero pagato cinquanta centesimi ciascuno se gli avessi insegnato qualche parola, un giorno alla settimana, durante l’intervallo del pranzo. Due dollari e cinquanta centesimi all’ora. Alla fine del mese avrei dovuto dodici dollari e cinquanta centesimi, la somma più alta che avessi mai guadagnato in un colpo solo. Loro mi chiedevano



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.