Elementi di Botanica parallela (Italian Edition) by Leo Lionni

Elementi di Botanica parallela (Italian Edition) by Leo Lionni

autore:Leo Lionni [Lionni, Leo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893482387
Amazon: B06XYPNB6Q
editore: Gallucci
pubblicato: 2017-03-29T22:00:00+00:00


6. La labirintiana

Articolata com’è in tronco, rami e foglie, la Taluma labirintiana è una delle poche piante parallele che abbia l’aspetto di un albero. Il tronco e i rami sono ricoperti da scorza paramimetica e non presentano all’occhio profano un particolare interesse, salvo per lo strato vaporoso che le avvolge. Questo strato, che ha uno spessore di pochi millimetri, non è quasi visibile alla luce forte del giorno, ma è ben distinguibile all’alba e al tramonto. È stato studiato da Hermann Thalenblatt, che vi ha individuato una piccola percentuale di halomicilina in sospensione atrostatica. Il gas, innocuo per gli esseri umani, può, in origine, aver avuto limitati effetti tossici distruggendo o scoraggiando gli insetti e i piccoli roditori che minacciavano la scorza della pianta. La halomicilina, che di per sé non è visibile a occhio nudo, accentua, in particolari circostanze, la visibilità del vapore acqueo, rendendolo più opaco, più denso e più atto ad aderire agli oggetti che circonda. Thalenblatt ha potuto osservare che il tronco e i rami della labirintiana, dai quali era stato rimosso lo strato vaporoso, non mostravano alterazioni di sorta; perfino il grado di umidità della superficie non presentava variazioni degne di nota. La labirintiana non è l’unica pianta parallela che abbia parti avvaporate. La Salensis paludensis è completamente avvolta da un vapore leggermente violaceo e alcune tubolare contengono nell’interno della tubola un gas molto simile alla halomicilina ma privo di tossicità.

L’interesse scientifico della Taluma labirintiana è dovuto soprattutto alla morfologia particolare delle foglie [TAV. X] e alle conseguenze ecologiche che ne derivano. L’alberello, che raramente supera i due metri di altezza, prende il suo nome dal disegno caratteristico delle grandi foglie etaloforme, alquanto allungate, e le cui venature, anziché simmetriche come quelle delle altre talume, sono disposte a labirinto. Questa curiosa caratteristica, unica nelle due botaniche, ha precise funzioni ecologiche e per la flora parallela è un raro caso di modalità morfologica che esula dalle funzioni di autopresentazione. […]

Dagli studi di Mastolitz sembrerebbe che in origine, prima della parallelizzazione, il labirinto delle foglie della taluma avesse la funzione di contenere l’espansione numerica delle formiche “antàfidi”, una varietà di formica erbivora che nel tardo Eocene, quando la taluma era assai diffusa in Africa centrale, minacciava la distruzione non solo di quella pianta ma di tutta la flora africana. L’antàfide, ora per fortuna estinta, era un insetto dall’appetito praticamente insaziabile, capace di divorare in un giorno una quantità di materia vegetale pari a centoventi volte il peso del proprio corpo. Se a ciò si aggiunge che la sua prolificità era fra le più alte del regno animale, non è difficile comprendere come la flora sia stata costretta a inventare, mediante rapide mutazioni di adattamento, efficaci sistemi di difesa. Le mutazioni delle foglie di taluma hanno salvato, si può dire, in extremis, la flora africana.



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