Elfi e draghi. Racconti irlandesi by Edna O'Brien

Elfi e draghi. Racconti irlandesi by Edna O'Brien

autore:Edna O'Brien [O'Brien, Edna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi Ragazzi
pubblicato: 2003-01-01T23:00:00+00:00


Il re e i suoi erano schierati in un posto detto Fionntulagh, che significa Collina Bianca. Vedendo arrivare il cavaliere misterioso, il re volle sapere da che parte stesse.

– Dalla vostra, – rispose Jack. – Sono qui a combattere per il re dell’Ulster.

I due eserciti levarono le bandiere, le trombe squillarono, i soldati impugnarono clave e randelli e si gettarono nella mischia. Jack si mise alla testa della cavalleria.

Superava tutti in prodezza e valore e i nemici gli cadevano ai piedi come erba falciata. Verso la fine della giornata si trovò faccia a faccia con il re dei Goti e tale fu il terrore che seppe incutergli, che quello fuggì dal campo di battaglia con tutti i suoi, cercando scampo sulle colline.

Al colmo della gioia il re dell’Ulster invitò lo sconosciuto a cenare al castello. Ma Jack rifiutò, dicendo che lo attendevano a casa.

Il re allora disse: – Il minimo che possa fare per dimostrarvi la mia riconoscenza è offrirvi un dono –. Gli regalò una tovaglia che bastava stendere perché si apparecchiasse con ogni ben di Dio. Jack lo ringraziò per tanta generosità, scappò nel bosco, si tolse l’armatura e tornò a essere Gobbin Gobbetto.

Il giorno seguente era intento a zappare nell’orto quando Rosa Bianca venne a riferirgli quello che aveva sentito raccontare dai servi sull’eroe misterioso che aveva partecipato alla battaglia.

– Che gran signore doveva essere! Peccato che non fossi presente anch’io, – disse Gobbin Gobbetto.

– Oh, povero Gobbin Gobbetto, – disse la principessa. – Che avresti potuto fare tu, se anche fossi stato là?

Il giorno seguente, Jack tornò nel bosco a consultare la giumenta.

– Jack, – disse la giumenta, – guarda nel mio orecchio sinistro e vedi un po’ che cosa ci trovi.

Jack guardò e trovò un’altra splendida armatura, tutta cesellata in argento. La indossò, montò in sella e partì al galoppo per il campo di battaglia. Di nuovo tutti stupirono alla vista di quel secondo magnifico cavaliere. Il re gli disse: – Doveva essere un vostro fratello quello che è venuto a darci man forte nell’altra battaglia.

– Proprio così, – disse Jack. – Oggi ha mandato me al suo posto.

La battaglia ebbe inizio e anche questa volta Jack si pose al comando dell’esercito di Ulster. Riusciva a tenere a bada dieci o dodici pelosi Goti alla volta e intanto dava ordini e incitava gli uomini che vedeva perdersi d’animo.

Al tramonto la battaglia era vinta e il re dichiarò che avrebbe dato una gran festa in onore del cavaliere sconosciuto. Ma Jack declinò l’invito, dicendo che era atteso a casa. Allora il re gli donò un borsellino di maglia d’argento. – Ogni volta che lo vuoterete, questo borsellino si riempirà di nuovo, – disse.

Jack prese il borsellino, tornò nel bosco, si spogliò dell’armatura e riprese le fattezze di Gobbin Gobbetto.

Il giorno dopo, Rosa Bianca corse a raccontargli tutta eccitata le prodezze del misterioso cavaliere che aveva saputo infondere tanto coraggio ai soldati di suo padre.

– Peccato non fossi presente anch’io, – disse Gobbin Gobbetto. – Ma avevo un incarico da svolgere per il re.



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