Enrico Pastore by L'imperatore di Atlantide (2020)

autore:L'imperatore di Atlantide (2020)
Format: epub

4.7 Un mito?

In questo studio ci siamo sempre riferiti a L’imperatore di Atlantide come mito, ma in che misura esso si configura come tale? E, prima ancora, cos’è un mito?

Esso è una narrazione fantastica delle gesta di esseri divini o eroi che in qualche modo, per un popolo o una civiltà, diventa fondativo di un sistema sociale e culturale.

Un esempio concreto è l’Eneide scritta da Virgilio, in cui il grande poeta latino presenta un racconto in cui Enea, eroe della guerra troiana e figlio di Venere, approda in Lazio guidato dagli dei. Le sue gesta gloriose e la sua discendenza divina sono all’origine della potenza futura di Roma e della gens Iulia, a cui l’imperatore Augusto appartiene.

Il racconto di Virgilio avvalora e convalida l’ascesa al trono imperiale di Ottaviano Augusto, fornendogli delle fondamenta mitiche in cui i Romani potessero riconoscersi, e giustifica il potere di Roma in patria e nel mondo in quanto voluto dagli dei.

Come dicono Lacoue-Labarthe e Nancy: « Il mito è una finzione, in senso forte, nel significato attivo di plasmare […], è dunque un costruire fittizie realtà archetipe, il cui ruolo consiste nel proporre, se non nell’imporre, modelli e tipi […], nella cui imitazione un individuo – o una città o un popolo nella sua interezza – può cogliere se stesso e identificarsi. Detto in altri termini, la questione che pone il mito, è quella del mimetismo, in quanto solo il mimetismo è in condizione di assicurare una identità »110.

Anche gli stati nazionali moderni, siano essi monarchie o repubbliche, regimi totalitari o democratici, cercano di mettere insieme una narrazione che costituisca un’immagine in cui la nazione possa identificarsi. Il fascismo italiano, per esempio, si richiamò proprio al passato imperiale di Roma antica per giustificare le proprie imprese coloniali e la sua politica di aggressione. Anche il nazionalsocialismo cercò di costituire un proprio mito che giustificasse l’idea di superiorità razziale e garantisse l’identificazione del popolo tedesco. Tale processo si concretizzò anche nell’affermazione di una discendenza ariana e atlantidea.

Ovviamente l’Atlantide dei nazisti non coincide con quella del mito platonico, caduta in una notte e un giorno a causa della corruzione della sua natura divina. Atlantide è innanzitutto la patria degli ariani, il cui potere è venuto meno a causa del mescolamento con etnie ritenute inferiori.

La decadenza di Atlantide fu causata, secondo Gorsleben, dalla mescolanza con le razze inferiori, mentre Lindt-Lindenhoff affermava che la lotta del nazionalsocialismo era necessaria « al fine di prevenire una ripetizione dell’immane tragedia del popolo di Atlantide »111.

Il mito nazista non solo fonda le proprie origini in un lontano passato, ma propone un sogno per il futuro: il dominio degli ariani porterà alla rinascita di una nuova Atlantide, il cui impero dominerà per mille anni, perché garantirà la purezza della razza.

Un mito non necessita di prove o di verifiche – anche se come abbiamo visto i nazisti cercarono, organizzando spedizioni archeologiche e scientifiche, di conferire basi inoppugnabili alle loro teorie –, ma si fonda essenzialmente su affermazioni che si autogiustificano surrettiziamente con la forza dei propri assunti.

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