Fermare Pechino by Federico Rampini

Fermare Pechino by Federico Rampini

autore:Federico Rampini [Rampini, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788835712152
editore: Mondadori


VIII

Perché riabilitare Mao

L’antefatto delle primavere arabe avvenne il 17 dicembre 2010, quando il venditore ambulante tunisino Mohamed Bouazizi si diede fuoco per protestare contro le vessazioni subite dalle autorità.

Quel precedente è stato ricordato da alcuni cinesi quando, un mese prima del Capodanno lunare 2021, un delivery man, un addetto alle consegne alimentari, si è immolato nella città di Taizhou. Si chiamava Liu Jin, era un quarantottenne che lavorava per la Ele.me. In mandarino il nome della società suona come «Hai fame?». Filiale del gigante Alibaba, la Ele.me è una delle più grandi piattaforme digitali per ordinare su app pasti a domicilio. I fattorini delle consegne sono stati elogiati come gli eroi della pandemia durante il lockdown cinese. Restano dei precari, sottopagati, guadagnano l’equivalente di 1 dollaro per consegna, non hanno diritti sul lavoro, né assistenza sanitaria o contributi previdenziali.

Liu Jin, come tanti suoi colleghi, non aveva un contratto diretto con Ele.me, era ingaggiato da una delle società in subappalto che reclutano manodopera per questi servizi a domicilio. Voleva licenziarsi e andare a lavorare per Meituan, una concorrente che offriva un po’ di più. Il suo datore di lavoro per ripicca gli ha trattenuto migliaia di yuan (centinaia di dollari) di salari arretrati. Liu è andato in bicicletta davanti alla sede centrale di Ele.me, nel centro di Taizhou, un quartiere affollato di piccoli ristoranti e fast food, all’ora della pausa pranzo. Si è versato addosso una tanica di benzina e si è dato fuoco gridando: «Voglio il denaro che mi è costato sangue». C’era molta gente attorno, qualcuno ha cercato un estintore, qualcuno ha chiamato un’ambulanza, altri hanno ripreso la scena con i cellulari. Un mese dopo Liu era ancora in ospedale, con l’80 per cento del corpo devastato da ustioni di terzo grado, e lesioni alle vie respiratorie. Sua figlia ha iniziato una raccolta di fondi sui social media per pagargli le cure mediche. La famiglia vive lontana da lui, in un piccolo villaggio di campagna. Il video del rogo è diventato virale.

Di recente si sono moltiplicati gli incidenti tragici che hanno per vittime lavoratori come Liu. A Pechino un altro fattorino delle consegne alimentari che lavorava per Ele.me è morto; come pure una ventiduenne impiegata di Pinduoduo, altra azienda del commercio online. Era un dipendente di Pinduoduo anche il giovane che si è suicidato lanciandosi da una finestra: i suoi capi lo avevano sottoposto a sanzioni disciplinari dopo che aveva criticato il rigido regolamento che vige nell’azienda. Intere comunità online stanno raccogliendo notizie e dati su questo esercito di precari, le loro terribili condizioni di lavoro, lo sfruttamento e la miseria di un proletariato su cui si reggono alcune tra le aziende più ricche del mondo. La Cina ha di recente superato il miliardo di utenti online, è all’avanguardia nelle tecnologie digitali, molto più avanti di noi. Alibaba, Tencent, Baidu, hanno generato miliardari con patrimoni vicini a quelli di Jeff Bezos e Bill Gates. C’è anche un vasto ceto medio-alto di giovani professionisti che guadagnano bene lavorando per queste aziende digitali.



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