Fermate il capitano Ultimo! by Pino Corrias

Fermate il capitano Ultimo! by Pino Corrias

autore:Pino Corrias [Corrias, Pino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Chiarelettere
pubblicato: 2019-05-14T22:00:00+00:00


Seconda parte

Rappresaglia

La casa famiglia

Molto lontano dai misteri di Palermo, in un paesaggio pasoliniano, Ultimo ha messo in piedi una casa famiglia nel quartiere romano Prenestino, accanto al Grande raccordo anulare. Lo ha fatto una decina d’anni fa su un terreno agricolo abbandonato, donato dal comune ai tempi in cui era sindaco Walter Veltroni e gestito dall’Associazione Volontari Capitano Ultimo: tre strutture abitative in legno per gli otto minori ospitati, più l’orto, il forno per il pane, la sala mensa, i laboratori dove si lavora il ferro, la pelle, la stoffa. Il tutto finanziato da donazioni private, comprese quelle di Raoul Bova e della nazionale cantanti, altri amici speciali di De Caprio. Un luogo dove i ragazzi, ultimi anche loro della fila sociale, studiano, imparano un mestiere, ma soprattutto la vita.

Lì ho incontrato giovanissimi guerrieri di strada diventati buoni pizzaioli o bravi falegnami. Qualche rom che ha finalmente smesso di scappare e sta imparando a leggere e a camminare dritto. Ragazzi con storie tragiche alle spalle – genitori tossicomani o in carcere –, oppure orfani senza famiglia, ribelli senza causa e magari condannati a una pena più dura della loro età e dunque accolti in alternativa alla prigione.

Per via dell’indirizzo – via Tenuta della Mistica – i ragazzi la chiamano «La Mistica». Ma è una cosa concretissima, come lo sono i mille cantieri della buona vita costruiti in mezzo al nulla sociale dal volontariato italiano.

La Mistica è un pezzo della vita privata di Ultimo. Il suo modo di aggiustare il mondo senza troppe chiacchiere, con un po’ di terra, un po’ di pazienza, un po’ di disciplina per aprire una via d’uscita ai ragazzi pescati appena prima di perdersi definitivamente.

Così come fanno parte del suo mondo privato le voliere che dietro la casa principale ospitano i rapaci raccolti dalla Lipu quando vengono feriti. Aquile e falchi che i volontari riaddestrano al volo e alla caccia, prima di restituirli alla libertà. Uccelli che Ultimo ammira in modo speciale, sentendosene persino attratto, anche loro cacciatori invisibili, anche loro padroni dello sguardo, come le sue due aquile, Guahir e Lacryma, entrambe nate in cattività, piumaggio scintillante, due metri di apertura alare.

Quando parla dei suoi rapaci, Ultimo si illumina: «È stato Ronnie Lupe, un capo Apache che ho incontrato tanti anni fa, a insegnarmi la straordinaria bellezza di questi uccelli maestri della caccia e dunque protettori di ogni guerriero, simboli di coraggio. Una volta che ero ricoverato in ospedale, ho sognato cento falchi che mi planavano intorno, ma sfiorandomi appena, come a farmi sentire il loro vento, la loro velocità. E al mio risveglio ho capito che quel sogno mi aveva indicato una strada. Su Internet ho riconosciuto i falchi del sogno, gli astori, che sono bianchi e neri e ho capito che dovevo curarmi con loro. Così ho chiamato i volontari della Lipu che mi hanno insegnato come si addestrano e ho cominciato a volare con il mio falco. Poi con le aquile. E con i ragazzi della lega abbiamo creato l’Oasi di recupero per i rapaci, dove curiamo aquile reali, nibbi, barbagianni, falchi.



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