Fighters. Vite da ring by Tommaso Clerici

autore:Tommaso Clerici [Clerici, Tommaso]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ultra
pubblicato: 2022-06-22T22:00:00+00:00

Siamo andati avanti

A metà mattina di una domenica soleggiata di inizio marzo, nello spiazzo davanti alla stazione di Arcore, la quiete che si respira della cittadina poco oltre Monza mi dà una profonda sensazione di tranquillità. Sto aspettando che passi a prendermi Walter Pugliesi, un fighter di MMA che vive lì vicino. L’ho già intervistato in un paio di occasioni e mi piacerebbe raccontare la sua storia nel libro a cui sto lavorando. Tempo prima gliene avevo parlato al telefono, ma Walter non era sembrato convinto dell’idea. In ogni caso, gli avevo mandato una bozza del capitolo che lo riguardava, e da quel momento si era mostrato interessato e collaborativo. Dopo una chiamata in cui mi ha raccontato quello che ancora non sapevo di lui, mi ha inviato un paio di volte il mio testo modificato con le sue osservazioni. Fino a un vocale su WhatsApp in cui mi ha detto: «È troppo schietto e crudo, è solo un resoconto di quello che ho fatto. Vorrei che trasparisse un messaggio positivo, insomma che venisse scritto con più partecipazione». Allora gli ho proposto di incontrarci: conoscerlo di persona mi avrebbe regalato nuovi spunti.

E quindi sono ad Arcore. Walter arriva puntuale e mi fa cenno di salire in macchina. Ci stringiamo la mano e lui esclama: «Caspita, ma quanto sei giovane!». Gli rispondo che ho venticinque anni, solo tre in meno di lui. Pochi minuti dopo parcheggia l’auto fuori da un bar in cui entriamo, ordiniamo due caffè e ci sediamo. L’ho già visto combattere dal vivo più di una volta, ma trovarmelo di fronte fa un’altra impressione. Ha un fisico massiccio – mi rivela di pesare novantadue chili, quasi dieci in più del limite della sua categoria, i pesi medi – uno sguardo che sa essere sia riflessivo che tagliente, gli occhi di chi ne ha viste tante, un’aria diffidente, sempre all’erta, come se si lasciasse andare difficilmente e solo dopo aver valutato con attenzione l’interlocutore, ma quando si trova a suo agio diventa gentile e loquace. Il naso è quello tipico di un fighter, modellato dai colpi incassati, mentre sulla fronte spicca una cicatrice. Il suo sorriso è raro ma genuino e contagioso, e quando ride si scopre un dente placcato, suppongo in argento. Il viso, le mani e il corpo di Walter sono ricoperti di tatuaggi, che fanno risaltare, soprattutto in faccia, i lembi di pelle rimasti al naturale e le labbra carnose, che danno l’idea di essersi rotte più di una volta. Quando gli faccio domande su argomenti delicati resta in silenzio, riflette e pondera le risposte. Una volta bevuto il caffè è lui a introdurre il discorso: «Ti ho raccontato la mia vita con la speranza che possa essere da esempio o da ispirazione per chi la leggerà, evitando di ripetere i miei errori. Non penso di poter trasmettere un insegnamento in particolare: ognuno trarrà le sue conclusioni. Soprattutto farà sentire meno solo chi sta attraversando ciò che ho affrontato io, perché in quelle circostanze ti senti diverso, una pecora nera, e questo ti spinge a chiuderti in te stesso e a sbagliare ancora di più.

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