Fiore di roccia by Ilaria Tuti

Fiore di roccia by Ilaria Tuti

autore:Ilaria Tuti [Tuti, Ilaria]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788830455818
editore: Longanesi
pubblicato: 2020-06-07T22:00:00+00:00


22

Cadono i primi fiocchi quando smetti di respirare.

La neve è arrivata con un mese di anticipo. Ti è venuta a prendere, ho pensato. Ha dipinto la tua pelle di cenere e ti ha vestito di freddo. Si è scavata uno spazio disadorno dentro di me.

È stata una notte di veglia, nel tuo respiro ho riconosciuto l’indolenza di un congedo a lungo preparato, ma ancora difficile.

Non ho chiesto aiuto. È un momento solo nostro, papà.

Ho sentito arrivare l’addio. Sono convinta che la tua anima tremante abbia impedito alla mia di addormentarsi, destandola con mille tocchi. Ti conosco: hai avuto la pazienza di aspettare questa figlia assonnata, non volevi spaventarmi con la tua immobilità.

Mi hai insegnato a non piangere chi sta per mettersi in cammino per un lungo viaggio e ora non piangerò, o le lacrime ti seguirebbero. Le trattengo e, se diventerà impossibile, allora canterò il dolore.

Pettirosso, mi chiamavi da bambina, così fragile all’apparenza, ma capace di attraversare lunghi inverni. E questo inverno appena cominciato non mostra la fine. La tua guancia è già fredda, ti sei incamminato.

Non avere paura, e non ne avrò nemmeno io, mi dicevi quando ero piccola. Allora per tenerti al sicuro mi fingevo forte e alla fine lo diventavo davvero.

Pettino con le dita i tuoi capelli ancora folti; la fatica di queste ore li ha scompigliati, ma è stata l’ultima. Stendo le pieghe delle coperte e mi attraversa il pensiero che dovrò trovare altri gesti quotidiani per amarti.

Quello del tuo cuore è l’ultimo battito di una famiglia, con te il «noi» si estingue, resta solo questo «io», un pezzo troppo piccolo per costruirci qualcosa.

Perdona la mia stanchezza, se puoi. Perdona se a volte ho creduto che tutto questo fosse troppo da sopportare.

Te ne vai con la gentilezza con cui hai vissuto, in un’alba rosea che filtra tra le nubi e sparge cristalli, nel silenzio solenne delle foreste.

Ti bacio per l’ultima volta, non credo più agli arrivederci. Sei stato mio padre e sei diventato mio figlio, avverto uno strappo all’altezza del ventre.

Grazie per la vita che mi hai dato.

E non avere paura. Non ne avrò nemmeno io.



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