Fleming Ian - 1959 - Missione Goldfinger by Fleming Ian

Fleming Ian - 1959 - Missione Goldfinger by Fleming Ian

autore:Fleming Ian [Fleming Ian]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


13 - «Se mi toccate lì...»

Bond era molto soddisfatto di se stesso. Chissà quante persone se la sarebbero presa con Goldfinger. Con ventimila sterline si possono fare un sacco di sporchi lavori. Ora però avrebbero dovuto cambiare i piani, rimandare i progetti e forse qualcuno destinato a morire sarebbe riuscito a salvarsi. E se la SMERSH avesse cercato di indagare sulla scomparsa della verga - cosa poco probabile in quanto quella gente aveva uno spirito molto pratico e dava per scontato che di tanto in tanto ci fossero delle perdite - sarebbe dovuta arrivare alla conclusione che la verga era stata trovata e intascata da qualche vagabondo in cerca di un comodo riparo. Bond aprì il ripostiglio segreto sotto il sedile di guida e vi fece scivolare la verga. Robetta pericolosa. Meglio mettersi al più presto in contatto con l'emittente più vicina del Servizio Segreto e affidarla a loro. La verga sarebbe tornata a Londra in una valigia diplomatica. Doveva fare un rapporto subito. Quanto aveva scoperto confermava molte cose. Forse M avrebbe deciso di chiedere la collaborazione della Deuxième per far sorvegliare il ponte e sorprendere l'incaricato che sarebbe venuto a ritirare la verga. Bond però sperava che questo non sarebbe accaduto. Non voleva che smuovessero le acque proprio ora che stava per avere in pugno Goldfinger. Voleva che l'orizzonte di Goldfinger fosse sereno e limpido.

Bond avviò la macchina. Ora doveva pensare a varie cose. Doveva cercare di raggiungere la Rolls prima di Macon e non prendere una decisione sbagliata al prossimo bivio, Ginevra o Lione. Doveva risolvere il problema della ragazza e possibilmente cercare di toglierla di mezzo. Graziosa o no, era una complicazione che bisognava eliminare. Poi doveva fermarsi a comprare qualcosa da mangiare e da bere. Era l'una e la vista di Goldfinger che mangiava gli aveva fatto venire fame. Infine doveva fare benzina e controllare l'acqua e l'olio, il ronzio dell'Homer aumentò d'intensità. Ormai erano in prossimità di Macon. Doveva accorciare le distanze anche col rischio di essere individuato, ma nel traffico intenso non sarebbe stato facile notare la D.B.III dalla sagoma bassa e lunga. Era di vitale importanza sapere se la Rolls attraversava la Saona per prendere la strada di Bourg o se all'altezza del ponte voltava a destra e prendeva la N. 6 per Lione.

In fondo alla Rue Rambuteau vide un luccichio giallo. Sopra il ponte della ferrovia e attraverso la piazzetta. Il grosso scatolone giallo si dirigeva verso il fiume. Bond vedeva i passanti voltare la testa e seguire con lo sguardo la lucente Rolls Royce. Il fiume. Avrebbero voltato a destra o attraversato il ponte? La Rolls puntò dritta verso il ponte. E così si andava in Svizzera!

Bond proseguì sulla scia della Rolls fino al sobborgo di St.-Laurent. Ora un salumiere, un fornaio e un vinaio. Un centinaio di metri più avanti vide l'insegna di un salumiere. Bond guardò nello specchietto retrovisore. Ma bene!

La piccola Triumph lo seguiva. Da quanto tempo gli stava dietro? Bond era stato così intento a seguire la Rolls che non aveva guardato nello specchietto retrovisore da quando era entrato in città.



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