Flumen by Filippo Strumia

autore:Filippo Strumia [Strumia, Filippo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Cosmoscienza, Athanasius
ISBN: 9788861924444
editore: Elliot
pubblicato: 2015-12-11T23:00:00+00:00

Capitolo 28

«Ci dirigiamo direttamente sul luogo del delitto?» chiese Lombardo entrando in macchina.

«Sì, ma alla nostra maniera».

Erano le prime ore del mattino, la luce non aveva ancora dato corpo alla sua forza. Avevano ragione gli antichi a chiamare il sole con nomi diversi a seconda dell’ora del giorno. Un vitello e un toro scatenato non sono mica la stessa cosa. L’auto della polizia scorreva per le strade e un vento fresco, piacevole, entrava dai finestrini.

«Si fa dura» disse Lombardo. «Sì».

«Scommetto che ora avremo tutti addosso».

«Lo spero» disse il commissario indicando un bar.

«Le piace la pressione del questore, della stampa?».

«Non mi piace ma mi fa stare bene. Essere malvisto è un balsamo per la mia coscienza. Se l’accusa è un po’ fondata mi sento subito Galileo. Se poi sono oggetto di calunnie belle e buone, la mia coscienza diventa una piuma. Svolazza. Come quella degli eroi».

«Perché, gli eroi hanno la coscienza leggera?» chiese l’agente accostando la macchina.

«Leggerissima, beati loro».

«E oggi chi sarà, Galileo o Garibaldi?».

«Oggi sarò un commissario con qualche anno di anzianità, di quelli a cui non si può rinfacciare troppo l’incompetenza. Anche lui, diranno, fa parte del corpo di polizia, mica lo possiamo cacciare, no? Vediamo un po’ di supplire alla sua inettitudine mettendo dentro un uomo capace che non dia troppo nell’occhio, però. Non è un cattivo poliziotto, questo no, è solo rimasto indietro, superato. Non è all’altezza, diciamolo chiaramente, di un caso così complesso».

Capuano si appoggiò al bancone del bar sorridendo e, contrariamente alle sue abitudini, mise lo zucchero nel caffè.

«Caffeina e idrocarburi per un giorno difficile» commentò Lombardo, notando la novità.

«Carboidrati, amico mio, lo zucchero è un carboidrato» disse Capuano. «Gli idrocarburi sono quelli del petrolio».

«Ma è quasi la stessa parola, detta al contrario».

«Già, perché sono fatti entrambi di carbonio e idrogeno, però nei carboidrati c’è anche l’ossigeno. A proposito di idrocarburi, sai che ti dico, Lombardo, penso che la benzina abbia a che fare con questi omicidi, che non sia semplicemente l’arma del delitto. L’assassino può avere in mente qualcosa di specifico riguardo alla benzina. Forse per l’importanza strategica che ha nel mondo oppure, visto che mi ci fai pensare, per le caratteristiche chimiche, non so. Mi voglio documentare. Per Edmondo tutto ciò che gira intorno ai carburanti prende un significato particolare».

«È stato Edmondo, dottore?».

Capuano prese Lombardo sotto braccio e insieme uscirono dal bar.

«Ti rispondo così: la pancia dice che è stato lui, la mente sostiene di no, al cuore tutto questo non piace per niente. Va bene così?».

«Ma come fa a essere stato lui se durante l’omicidio era in casa?».

«Appunto, su questo la mia mente ti dà perfettamente ragione, alla pancia però resti del tutto indifferente».

«Meno male».

«Non dare mai niente per certo. I colleghi potrebbero essersi distratti, oppure Edmondo può aver architettato qualcosa per eludere la sorveglianza».

«Caspita…».

«Non sarebbe la prima volta».

Lombardo mise in moto il motore e si inoltrò di nuovo per le strade. «Ma se dubitiamo di tutto, non capiamo più niente» riprese.

«Già. Per questo abbiamo tre organi: mente, pancia, cuore. Con uno solo non ci orientiamo».

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