Follie d'oriente by Alexandra Sellers

Follie d'oriente by Alexandra Sellers

autore:Alexandra Sellers
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-10-29T16:00:00+00:00


9

Rosalind scoprì di essere ormai incapace di reagire: nell’ultima ora aveva subito troppi shock. Poi finì per accettare che il mondo non era come lo aveva immaginato e così cominciò a sentirsi più forte.

«Come faremo a fingere che Samir sia figlio nostro?» chiese, curiosa.

«Ci comporteremo come se fossi io l’uomo che cinque anni fa hai incontrato e sposato» rispose Najib.

«Ma funzionerà? Troppa gente sa come stanno davvero le cose.»

«Troveremo un modo. La mia storia non è poi così diversa da quella di Jamshid. Studiavo a Parigi, mentre lui era qui, però venivo spesso a Londra. Anch’io vivevo sotto falso nome e anch’io sono tornato per partecipare alla guerra.»

«Come ti facevi chiamare?»

«Nadim al Azzam. Metteremo in giro delle voci e cercheremo di convincere Ghasib che sono fondate.»

«Insomma, vuoi inventare una storia su di noi» riassunse Rosalind.

«Esatto. I particolari sono ancora da mettere a punto, ma in generale potremmo raccontare che ti ho conosciuto durante una delle mie visite a Londra; ci siamo innamorati e sposati, poi io sono tornato in patria per combattere e sono rimasto gravemente ferito, anzi, mi hanno dato per morto. Tu hai ricevuto la notizia della mia morte, però in seguito non hai saputo che mi avevano ritrovato vivo, sebbene ferito. E adesso, dopo cinque anni, sono ritornato da te e ho scoperto di avere un figlio.»

«Questa storia fa acqua da tutte le parti!» protestò Rosalind. «Per esempio, perché non mi hai informato non appena ti sei ripreso dalle ferite? Perché...»

Najib la fermò, sollevando una mano.

«Ti ho detto che la storia è ancora da rifinire. La prima cosa, però, era ottenere il tuo consenso. Lasciaci prendere tutte le misure necessarie a proteggere la vita del figlio di Jamshid.»

«Fingendomi tua moglie?» indagò Rosalind, nervosa.

I suoi occhi scuri la fissarono e lei non riuscì a distogliere lo sguardo.

«No, sposandomi.»

«Se ci siamo già sposati cinque anni fa, perché ripetere il matrimonio?»

«Perché ora userei il mio vero nome e tu lo assumeresti legalmente.»

«E quale sarebbe il vantaggio?»

«Innanzitutto, tu e Samir cambiereste nome. Inoltre, il matrimonio avrebbe un grande spazio sulla stampa.»

«Come fai a dirlo con tanta sicurezza?»

Lui le rivolse un sorriso di compatimento, come se la trovasse fin troppo ingenua.

«Non preoccuparti, faremo in modo che sia così» le assicurò. «Comunque sarà solo una finzione» aggiunse, vedendola incerta e turbata. «Non penserai che cerchi di approfittare di un accordo del genere, quando tu ti trovi sotto la mia protezione?

«Samir non è figlio di Jamshid e non ha alcun diritto al trono» ripeté Rosalind per l’ennesima volta. «Non possiamo semplicemente spiegare questo a Ghasib?»

«Ascolta, Rosa...»

«No!» lo interruppe lei con foga. «Non voglio che tra vent’anni Samir diventi un pretendente al trono del Barakat! Non è figlio di Jamshid! Perché non mi credi?»

«Hai visto anche tu il ritratto. La somiglianza è innegabile.»

«Così come l’arroganza della vostra famiglia: cinque anni fa tuo nonno non mi ha creduto, quando gli ho scritto che aspettavo un figlio da Jamshid, e adesso tu non mi credi quando ti dico che Samir non è quel figlio.»

«Guardami!» ordinò lui in tono così autoritario da farsi subito ubbidire.



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