Forsyth Frederick - 1991 - Il simulatore by Forsyth Frederick

autore:Forsyth Frederick
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Thrillers, narrativa, Spionaggio, Espionage, Fiction
ISBN: 9788804346043
editore: Arnoldo Mondadori
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00

Interludio

Ecco, tutto ciò va benissimo, Denis, ed è molto interessante» disse Timothy Edwards quando la commissione tornò a riunirsi mercoledì mattina. «Tuttavia dobbiamo domandarci: queste capacità straordinarie saranno ancora necessarie in futuro?»

«Non la seguo, Timothy» replicò Denis Gaunt.

Sam McCready si assestò sulla sedia e lasciò che continuassero a discutere. Parlavano di lui come se fosse un mobile, un oggetto del passato, un tema da dibattere al club davanti a un bicchiere di porto.

Attraverso la finestra guardò il cielo azzurro di luglio. Là fuori c'era un mondo, un altro mondo; presto avrebbe dovuto entrarvi e procedere per la sua strada senza più appartenere al piccolo gruppo di suoi pari, gli uomini dei servizi segreti fra i quali aveva trascorso gran parte della sua vita di adulto.

Pensò a sua moglie. Se fosse stata ancora viva, non gli sarebbe dispiaciuto mollare tutto e trovarsi un cottage in riva al mare, nel Devon o in Cornovaglia. A volte aveva sognato una piccola barca da pesca che si dondolava in un porticciolo, al sicuro dalle bufere invernali, in attesa dell'estate per uscire in mare e portare a casa merluzzi, passere, oppure luccicanti e argentei sgombri.

Nel sogno era semplicemente il signor McCready, quello che abitava nella casa sopra il porto, oppure Sam, quando andava a bere una birra nella taverna locale in compagnia dei pescatori e dei cercatori di granchi.

Era soltanto un sogno, certo, che a volte gli era apparso nei vicoli bui e piovosi della Cecoslovacchia o della Polonia, mentre attendeva un incontro clandestino o sorvegliava una cassetta per le lettere per accertare se era sorvegliata, prima di avvicinarsi a ritirare il messaggio.

Invece May non c'era più e lui era solo al mondo, circondato dal cameratismo di quel piccolo universo, dagli altri uomini che avevano scelto di servire il loro Paese e di passare la vita nell'ombra, nei luoghi dove l'annientamento non giunge in una vampata di gloria ma con il bagliore di una torcia elettrica puntata in faccia e lo scricchiolio degli stivali dei soldati sui ciottoli. Era sopravvissuto a tutto: ma sapeva che non sarebbe sopravvissuto ai funzionari burocrati.

E avrebbe sofferto se fosse rimasto tutto solo nel sudovest, lontano dagli altri veterani che bevevano il gin nel Club delle Forze Speciali in fondo a Herbert Crescent. Come tanti di coloro che avevano trascorso la vita nell'ombra, era un solitario, e l'idea di fare nuove amicizie lo metteva a disagio, come una vecchia volpe che preferisce le verdi macchie alla pianura aperta.

«Io voglio semplicemente dire» stava spiegando Timothy Edwards, «che ormai i tempi delle visite clandestine nella Germania Orientale sono finiti. Il prossimo ottobre la Germania comunista smetterà di esistere... già adesso esiste soltanto di nome. Le relazioni con l'URSS sono cambiate, irriconoscibili: non ci saranno più transfughi, ma solo ospiti d'onore...»

"Oh, poveri noi" pensò McCready. "L'ha veramente bevuta. E cosa succederà, mio caro Timothy, quando la carestia colpirà Mosca e i duri assedieranno Mikhail Gorbaciov? Non importa... aspetta e vedrai..."

Si distrasse e pensò al figlio, un bravo ragazzo che aveva appena terminato gli studi e voleva diventare architetto.

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