Fox Candice - 2018 - Il perdono non serve a niente by Fox Candice

autore:Fox Candice [Fox Candice]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788858522875
Google: vF6vDwAAQBAJ
Amazon: B07XW7L68B
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2019-09-16T22:00:00+00:00

24

Pip aveva reinterrogato Stephanie Neash alla stazione di polizia di Crimson Lake, e il commissario aveva assistito per assicurarsi che le venissero rivolte le domande giuste. Le risposte di Stephanie non avevano condotto ad alcuna nuova scoperta. L’ultima volta che aveva visto Andrew, lui stava uscendo per recarsi al lavoro. Quella sera lei era rimasta a casa, si era preparata la cena e aveva scambiato qualche messaggio con lui, ricevendo le solite risposte affettuose. Sapeva che avrebbe finito tardi, probabilmente intorno alle tre del mattino, e che sarebbe tornato a casa di suo padre, dove viveva. Gli aveva dato la buonanotte alle dieci con emoticon sorridenti e cuoricini, ignara, a sentir lei, che in realtà gli stava dicendo addio. Attraverso la vuota superficie di plastica del tavolo, Pip aveva osservato la ragazza sforzarsi di ripetere la sua storia, lisciandosi esausta i ciuffi ribelli di capelli sporchi che non volevano saperne di restare dietro le orecchie.

Il racconto corrispondeva ai tabulati telefonici. Il cellulare di Stephanie era rimasto tutta la notte nella sua abitazione nei paraggi di Crimson Lake, il suo segnale ritrasmesso da un ripetitore vicino a Cattana. Anche i tabulati di Michael Bell indicavano che aveva trascorso la notte in casa, e Pip dubitava che l’uno o l’altra fossero coinvolti. Chiunque Andrew avesse visto avanzare mentre si trovava fuori dal bar, aveva reagito cercando di fuggire e cadendo. Pip immaginava che né la sua ragazza né suo padre avrebbero potuto causare una reazione simile. A meno che, rifletté, non gli avessero rivolto una frase minacciosa. O non gli avessero puntato contro una pistola.

Pip aveva fissato le fotografie dei due amanti clandestini su una bacheca di sughero sopra la sua scrivania. Andrew, il cui torace già cominciava a sporgere all’infuori come quello del padre, sorrideva reggendo un boccale schiumante di birra su una terrazza soleggiata. Le testimonianze dei colleghi avevano dipinto un godereccio festaiolo che non si tirava mai indietro quando c’era da fare il pagliaccio per un pubblico adorante. Molti ricordavano la volta in cui, ubriaco fradicio, si era arrampicato in cima a una palma nel giardino di un amico per recuperare un gatto che, spaventato dal fracasso della festa, si era rifugiato sui rami più alti. Il gatto era balzato sul tetto della casa e Andrew era caduto in piscina, dando l’idea a tutti gli altri di tuffarvisi vestiti. Era un ragazzo di gran cuore. Per Keema doveva essere stato il mascalzone australiano dei suoi sogni, abbronzato e sorridente, per metà gentiluomo e per l’altra metà ribelle libertario.

Keema, dal canto suo, non era certo il tipo dell’“altra donna”. A casa, nel Surrey, era sempre stata una brava ragazza. La foto di lei che aveva davanti, presa da Instagram, era un tipico scatto da viaggiatrice: le braccia sottili allargate a racchiudere il mondo davanti a una vasta cascata. Il suo viaggio se l’era meritato. Aveva finito la scuola tra le prime tre della sua classe, aveva trascorso un anno come volontaria in Uganda e si era concessa un altro anno di pausa prima di cominciare l’università.

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