Francesco by Giovanni Nucci

Francesco by Giovanni Nucci

autore:Giovanni Nucci [Nucci, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858643556
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2013-03-04T23:00:00+00:00


VIII

Tornando lungo la strada che da Roma porta ad Assisi, Francesco non voleva più pensare a quello che era successo, a ciò che il Papa gli aveva detto in udienza. Era stanco, e un po’ sconfortato: e non aveva voglia di pensarci. Eppure i suoi compagni, Leone, Bernardo, Elia, Rufino e anche gli altri, continuavano a parlarne: s’erano fatti l’idea che il Papa e i cardinali sì, avessero ascoltato Francesco, ma avessero capito solo quello che volevano. Erano inquieti, e si domandavano cosa sarebbe stato di loro, e come avrebbero dovuto comportarsi d’ora in avanti.

Ma Francesco si fermò, si sedette sotto un albero e cominciò a parlare: stavano camminando ormai da qualche ora sulla via Flaminia, era una bella giornata di aprile, non faceva più troppo freddo e il cielo era luminoso e bello.

«Vedete» diceva Francesco, «quando il mio Signore parlava dei gigli dei campi diceva che è così facile trovare la misericordia di Dio. Diceva che sta lì, vicino a noi, nella cosa più bella e semplice che possiamo incontrare per strada lungo il nostro cammino. E che non dobbiamo farci confondere dalle dottrine complicate, o dalle questioni della politica: l’amore di Dio è come i gigli dei campi, l’amore di Dio è nei gigli dei campi.»

I suoi compagni non capivano, Francesco non si stava rivolgendo a loro, parlava guardando da un’altra parte.

«Che dici, Francesco?» gli domandò frate Leone. «Con chi stai parlando?»

E allora Francesco lo guardò sorridendo. «Ho avuto l’impressione che sia più facile dire il Vangelo agli uccelli che farsi capire dai cardinali della Chiesa di Roma.»

Poi gli indicò con lo sguardo le decine e decine di corvi, passeri e aironi, di colombe, avvoltoi, cornacchie e falconi che stavano lì intorno, appollaiati sui rami di quell’albero e degli alberi vicini, e che erano venuti a sentire il suono della sua voce raccontare la parola di Dio.

E quasi sottovoce, per non spaventare quelle creature, riprese a parlare: «Il mio Signore mi ha detto: se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi. Ed è quello che ho fatto, e ho trovato la pace di Dio. E per imparare a farlo mi è servito guardarvi volare. Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete, mi ha detto il mio Dio, né per il vostro corpo, per come lo vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. E io vi ho guardato, e nei corvi e in tutti gli uccelli del cielo ho visto la pace di una vita senza affanni. Ma il mio Signore mi ha detto anche: Se qualcuno vuole venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. E questo è stato più difficile: cosa significa rinunciare a se stessi? mi sono domandato. Ma lui mi aveva detto: Guardate come crescono i gigli, non filano, non tessono: eppure neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.



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