Francesco De Nicola by Dante tra noi. I 700 anni della Commedia e il poeta esule in Liguria (2021)

autore:Dante tra noi. I 700 anni della Commedia e il poeta esule in Liguria (2021)
Format: epub

1 Jorge Luis Borges, Nove saggi danteschi, Milano, Adelphi, 2011.

2 Questa frase è riportata in Alessandro Masi, Tutto si riflette nello specchio di Dante, in “Il Tempo”, 23 giugno 2006, poi in L’italiano delle parole, appunti per una politica linguistica, Roma, Anemone Purpurea, 2006, pp. 81-82.

3 Questa esperienza è stata compiuta recentemente da uno dei maggiori studiosi della letteratura italiana, Giulio Ferroni, che ne ha tratto l’ampio volume (1230 pagine) L’ Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia, Milano, La nave di Teseo, 2019.

4 Nel Novecento fu fondata a Genova una piccola casa editrice che prese il nome di Emiliano degli Orfini ed ebbe il merito di pubblicare le due prime raccolte di poesie di Giorgio Caproni – Come un’allegoria (1936) e Ballo a Fontanigorda (1938) –. Spesso alle presentazioni dei suoi libri qualcuno del pubblico domandava al poeta chi mai fosse questo signore dal nome assai strano e dove vivesse (se ancora viveva); e con la sua arguzia toscana Caproni non perdeva occasione per precisare che si trattava del nome di un intellettuale vissuto mezzo millennio prima e primo editore della Commedia.

5 Un quadro ampio e ben informato della fortuna della Commedia attraverso i secoli si trova nell’ancor oggi utile capitolo dedicato a Dante da Daniele Mattalia in I classici italiani nella storia della critica, 1. Opera diretta da Walter Binni, Firenze, Sansoni, 1974, pp. 1-98.

6 Giudizio riportato in Fausto Montanari, Letture dantesche, a cura di Giovanni Farris, Savona, Sabatelli, 2007, p. 51.

7 Sia consentito rinviare a Francesco De Nicola, Mazzini e Dante: la poesia e la patria, in “Società Economica di Chiavari”, Atti anni 2015-2016-2017, pp. 137-148, da dove sono tratte le citazioni mazziniane.

8 Giuseppe Mazzini, Dei doveri dell’uomo, a cura di Paolo Rossi, Milano, Mursia, 1972, p. 78.

9 Carla Riccardi, Sconfitte critiche del Risorgimento: il “Moto letterario in Italia” di Mazzini, in L’officina letteraria e culturale dell’età mazziniana (1815-1870), a cura di Quinto Marini, Giuseppe Sertoli, Stefano Verdino e Lina Cavaglieri, Novi Ligure, Città del silenzio edizioni, 2013, pp. 66-67.

10 Silvia Tatti, Esuli e letterati: per una storia culturale dell’esilio risorgimentale, in L’officina letteraria cit., p. 89.

11 Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Milano, Mondadori, 1961, p. 126.

12 A Dante dedicò i tre volumi di critica La Minerva oscura (1898), Sotto il velame (1900) e La mirabile visione (1902).

13 Devo queste informazioni al prof. Victoriano Peña Sanchez dell’Università di Granada, che qui ringrazio.

14 Fausto Montanari, Op. cit., pp. 43-44.

15 Tullio De Mauro, Storia linguistica dell’Italia unita, Bari, Laterza, 1965, p. 158.

16 Riportato in Tullio De Mauro, Op. cit., p. 9. Allude forse all’allora noto storico Ferruccio Quintavalle, autore nel 1913 del saggio Il Risorgimento Italiano. 1814-1871, ma potrebbe anche essere un riferimento a Francesco Ferrucci, eroico condottiero fiorentino (1489-1530), che nella battaglia di Gavinana pronunciò la famosa frase “Vile, tu uccidi un uomo morto” e che nel Risorgimento fu considerato simbolo delle idee repubblicane ed è citato nell’Inno di Mameli.

17 Bruno Migliorini, Storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni, 1987, p. 178.

18 I verbi parasintetici sono

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