Fuorigioco by Beppe Signori

Fuorigioco by Beppe Signori

autore:Beppe Signori [Signori, Beppe]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2022-02-15T12:00:00+00:00


a. Cristiano Gatti, «Signori e la festa degli smemorati», in Corriere della Sera, 19 febbraio 2018.

IL CORTEO

NEL 2016, finalmente, si muove la giustizia ordinaria.

A febbraio inizia l’udienza preliminare davanti al GUP di Cremona. Le posizioni di alcuni imputati vengono stralciate ma, in ogni caso, sono oltre cento (me compreso) coloro per i quali la procura chiede il rinvio a giudizio. Il reato ipotizzato è di associazione a delinquere internazionale, capeggiata da un singaporiano di nome Tan Seet Eng. Io avrei contribuito a costituire e organizzare questa banda, e avrei avuto personalmente un ruolo attivo nell’alterare il risultato di alcune partite (quelle che si definiscono frodi sportive).

I miei avvocati dell’epoca mi dicono che la procura è disponibile a concludere dei patteggiamenti molto generosi, con grandi riduzioni di pena, tanto da stare sotto i due anni e poter così avere la condizionale, e cercano di indirizzarmi verso quella soluzione, prospettandomi una strada giudiziaria lunga, incerta e costosissima. Mi avvertono che in tutti i processi ci sono sempre dei rischi, anche se sei innocente, figuriamoci poi in un processo come quello, un calderone infernale dove ogni cosa si mescola, dove è già difficile trovare gli atti che ti riguardano, dove il rischio di finire nel polverone generale è molto alto. Patteggiare, secondo loro, non è una brutta soluzione, la vicenda si chiude velocemente e, in fondo, non vengo tecnicamente condannato, mi applicano la pena. Dicono che è diverso, e che questa differenza potrebbe consentirmi di ottenere la riabilitazione sportiva. Loro insistono, ma io questa cosa del patteggiamento non la mando giù, se patteggio sarò colpevole agli occhi di tutti e non credo che la giustizia sportiva tornerà sui suoi passi soltanto perché invece di condannarmi a una pena me l’hanno solo applicata!

Non ho più molte risorse economiche, ho la mia bella casa di Bologna, ma non ho più liquidità, sono cinque anni che non ho alcuna fonte di reddito, ho quattro figli da mantenere (nel frattempo è nata la mia bellissima Diana, la prima figlia con Tina), il mio futuro è più che incerto, ma non sono colpevole e voglio che si dica, che si sappia.

Non voglio patteggiare.

Quante volte ho sognato Tina che, dopo l’incontro del 15 marzo 2011, prendeva i miei jeans e li buttava in lavatrice senza vuotare le tasche! Il «papello» di Signori si sarebbe sciolto nell’acqua, portando via con sé il mio inferno, ma la vita è così, basta un niente e ti manda fuori strada.

Poi è arrivata Patrizia, l’avvocato che mi ha salvato la vita.

La sua determinazione e la sua fiducia in me e nella mia innocenza hanno fatto il resto. Ora avevo un avvocato davvero pronto a sostenermi, su cui potevo contare completamente, un’ancora di salvezza che mi veniva buttata inaspettatamente.

Patrizia era certa della mia innocenza anche prima di aver letto le carte, «intuito femminile» ha sempre detto, quello che lei considera la più alta forma di conoscenza, che se ne fotte della ragione e della logica, ma che non sbaglia mai.

Dopo l’intuito, però, sono arrivate la ragione, la logica e tanta diligenza.



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