Gabaldon Diana - Outlander 04 - 1994 - Il cerchio di pietre by Gabaldon Diana

Gabaldon Diana - Outlander 04 - 1994 - Il cerchio di pietre by Gabaldon Diana

autore:Gabaldon Diana
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788879727426
editore: Corbaccio
pubblicato: 2012-09-26T22:00:00+00:00


Alexander Malcolm MacKenzie Fraser. Forse.

Ancora un minuto e avrei perso coraggio. Aprii la porta con una spinta ed entrai.

C'era un largo bancone che attraversava il davanti del negozio, interrotto da uno sportello aperto, e una scaffalatura su un lato contenente parecchie vaschette di caratteri di stampa. Sulla parete opposta erano attaccati manifesti e avvisi di ogni tipo: campioni, senza dubbio.

Dalla porta aperta che conduceva alla stanza sul retro si vedeva l'ingombrante struttura spigolosa di un torchio tipografico, su cui stava chino, con la schiena voltata verso di me, Jamie.

«Sei tu, Geordie?» domandò senza girarsi. Vestito in camicia e calzoni, teneva in mano un attrezzo con cui stava aggiustando qualcosa nelle viscere del torchio. «Certo che ce ne hai messo di tempo. Hai preso il...»

«Non sono Geordie», risposi, con voce più acuta del solito. «Sono io. Claire».

Si raddrizzò molto lentamente. Portava i capelli lunghi raccolti in una folta coda di un bel colore castano screziato di rame. Ebbi il tempo di notare che il nastro con cui li teneva legati sulla nuca era verde, e poi si girò.

Mi fissò senza parlare. Un tremito gli percorse la gola muscolosa mentre deglutiva, ma continuò a non proferire parola.

Aveva lo stesso volto grande e simpatico, gli stessi occhi a mandorla blu e gli alti zigomi larghi da vichingo, la stessa bocca con gli angoli all'insù come se fosse sempre sul punto di sorridere. Le rughe attorno agli occhi e alla bocca erano più profonde, ovviamente. Il naso era cambiato appena un poco, il setto affilato come una lama di coltello ispessito dalla sporgenza di una vecchia frattura guarita da tempo. Gli dava un aspetto più truce, pensai, ma diminuiva quell'aria di distaccato riserbo, conferendogli un nuovo, ruvido fascino.

Oltrepassai il varco nel bancone, senza vedere altro che quello sguardo impassibile.

«Quand'è che ti sei rotto il naso?»

Gli angoli della sua bocca si sollevarono appena.

«Circa tre minuti dopo l'ultima volta



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