Gabaldon Diana - Outlander 15 - 2014 - Prigioniero di nessuno by Gabaldon Diana

Gabaldon Diana - Outlander 15 - 2014 - Prigioniero di nessuno by Gabaldon Diana

autore:Gabaldon Diana [Gabaldon Diana]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Romance, General, Fantasy, Historical
ISBN: 9788867000173
Google: ouKIBwAAQBAJ
editore: Corbaccio
pubblicato: 2015-07-07T22:00:00+00:00


32

Grazie per tutto il pesce

Avevo comprato un persico spigola lungo quasi quanto il mio braccio, insieme con un bel po’ di gamberi d’acqua dolce e a un sacco di iuta pieno di ostriche dell’estuario, e in cucina c’era un profumo delizioso di pane fresco e di pesce in umido. Il pesce in umido si può allungare, e fu un bene, perché Ian e Rachel – con Rollo al seguito – erano arrivati in tipografia appena prima di cena; era così evidente che si stavano abbandonando ai piaceri della vita coniugale che chiunque li guardasse si lasciava sfuggire un sorriso, quando non arrossiva addirittura.

Jenny sorrise, e vidi le sue spalle magre rilassarsi un pochino, davanti al volto radioso di Ian. Diedi una mescolata veloce al pesce e andai a mettermi dietro di lei, che era seduta accanto al fuoco; le misi le mani sulle spalle e gliele massaggiai delicatamente. Sapevo dannatamente bene che cosa faceva ai muscoli una giornata di bucato.

Si lasciò andare a un lungo sospiro beato, e chinò la testa per permettermi di salire verso il collo con i pollici.

«Pensi che la nostra piccola quacchera sia già incinta?» mi chiese sottovoce. Rachel, dall’altra parte della stanza, stava chiacchierando con i bambini più piccoli, con cui si trovava assolutamente a suo agio, anche se il suo sguardo andava continuamente a Ian, che stava osservando qualcosa che Fergus aveva tirato fuori da un cassetto della credenza.

«Sono sposati da un mese scarso», le dissi, piano, ma intanto guardai Rachel.

«Non ci vuole tanto», ribatté lei. «Ed è evidente che il ragazzo sa fare il suo mestiere. Guardala.» Le tremarono appena le spalle, mentre soffocava una risata.

«Un bel pensiero da parte di una madre nei confronti del figlio», dissi sottovoce, anche se non riuscii a restare seria, né a contraddirla. Rachel splendeva, avvolta dal bagliore magico dell’oscurità illuminata dal fuoco nel camino e, anche mentre ammirava la nuova bambola di pezza di Félicité, i suoi occhi andavano alla schiena di Ian.

«Ha preso dal padre», disse Jenny, con un piccolo verso gutturale. Il suo tono era ancora divertito, ma colsi anche una vaga sfumatura di... nostalgia? Io guardai Jamie, che aveva raggiunto Fergus e Ian alla credenza. Era ancora con me, grazie a Dio. Alto e aggraziato. La luce soffusa creava delle ombre tra le pieghe della sua camicia quando si muoveva, illuminava di sfuggita il naso lungo e diritto, e faceva risaltare i capelli castani dai riflessi ramati. Ancora mio. Grazie a Dio.

«Vieni a tagliare il pane, Joanie!» gridò Marsali. «Henri-Christian, smetti di giocare con quel cane e va’ a prendere il burro, aye? E, Félicité, metti fuori la testa e chiama Germain.» Dalla strada giungeva il suono lontano delle voci dei ragazzi, urla punteggiate dal rumore occasionale di una palla contro la facciata della bottega. «E di’ a quei piccoli pagani che, se rompono un vetro, i loro genitori mi sentiranno!»

Un breve momento di caos domestico terminò con tutti gli adulti seduti sulle panche, e con i bambini nel loro angolo accanto al focolare, con cucchiai e scodelle di legno.



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