Genovesi Fabio - 2015 - Chi manda le onde by Genovesi Fabio

Genovesi Fabio - 2015 - Chi manda le onde by Genovesi Fabio

autore:Genovesi Fabio [Genovesi Fabio]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852060595
Google: wORRBgAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


Tu sei romantica

«Bambina bellaaa

sono l’ultimo poeta che si ispira ad una stellaaa.

Bambina miaaa

sono l’ultimo inguaribile malato di poesiaaa.

E voglio bene a te, perché sei come mee

romanticaaa...»

Mi sveglio così, dopo una notte che ho sognato tantissimo. Eravamo io e Tages nel mare, il sogno è durato tutta la notte ma non ci siamo detti niente di niente, nuotavamo e basta. Poi di colpo queste parole urlate nell’orecchio, insieme a una specie di fisarmonica scassata.

Mi tiro su per lo spavento e picchio la testa contro quella della mamma, che anche lei è scattata su terrorizzata, poi ci ributtiamo sul materasso e la mamma si copre la testa col cuscino, ma da là sotto la sento che dice: «Io lo ammazzo, io lo ammazzo». Perché va bene che svegliarsi la mattina è sempre dura, però la voce di Zot che canta e il casino della fisarmonica sono impossibili, e invece di sentirli preferiresti stare in mezzo a un incubo tremendo dove ci sono dei lupi mannari che ti mangiano pezzetto per pezzetto, e se nell’incubo cominciano ad arrivare le note disgraziate della sua canzone guardi i licantropi e li preghi: “Mangiatemi prima le orecchie, per piacere, prima le orecchie!”.

Invece è da lunedì che la nostra sveglia è questa, da quando siamo venute a stare nella Casa dei Fantasmi. Io avevo paura di sentire rumori di catene, di porte che scricchiolano e i lamenti degli spiriti, ma le serenate di Zot al mattino sono molto molto peggio.

La prima sera, quando siamo venute a vedere il signor Ferro svenuto per la Morte Secca, io non l’avevo mica capito che restavamo qui. Siamo andate a fare la spesa dalla Teresa e abbiamo comprato un bel po’ di roba, siamo tornate alla Casa dei Fantasmi e la mamma ha preparato i tordelli. Somigliano ai tortelli dell’Emilia, solo con la D al posto della T, e la carne al posto di qualsiasi cosa.

Da queste parti i tordelli sono il mangiare delle feste, Natale, Pasqua e purtroppo anche Ferragosto, e infatti quel giorno i bagnini si ritrovano sulla riva e ognuno se ne mangia una pentola intera. Proprio a Ferragosto che il mare è così pieno di gente che ti viene paura che l’acqua esca dai bordi come nella vasca da bagno e allaghi il paese, proprio a Ferragosto che i turisti devono tuffarsi per forza, non importa se nuotano come i sassi. I bagnini lo sanno, ma la pentola di tordelli se la mangiano lo stesso perché è tradizione. La mandano giù con un fiasco di vino nero e dopo stanno lì a guardare il mare e respirano male, e se vedono delle braccia alzate che chiedono aiuto gli ci vuole un po’ per ricordarsi cosa devono fare.

E infatti a Ferragosto muore sempre qualcuno, c’è un detto che fa “Santa Maria uno ogni anno ne porta via”. E a me ha sempre messo paura, da piccola immaginavo la Madonna che scendeva dal Paradiso e guardava tutta quella gente allegra in costume, signore e babbi e bambini, e sceglieva chi portarsi via quell’anno.



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