Gli occhi di Monna Lisa by Thomas Schlesser

Gli occhi di Monna Lisa by Thomas Schlesser

autore:Thomas Schlesser [Schlesser, Thomas]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2024-02-11T23:00:00+00:00


26

Claude Monet

Tutto scorre

26. La stazione di Saint-Lazare, 1877, Claude Monet, Museo d’Orsay

In fondo all’aula di quinta elementare della signora Hadji c’era una quindicina di plastici in corso di realizzazione che sarebbero stati presentati alla fine dell’anno. Quello in cartoncino ondulato di Lisa e Lili, che rappresentava la futura cameretta di quest’ultima, era dominato da una gigantesca cesta per gatti. In generale i bambini avevano costruito edifici improbabili e monumenti immaginari, a volte andando incontro a un colossale fallimento. Per esempio, una coppia si era posta l’obiettivo di costruire una versione in miniatura della Basilica del Sacro Cuore, ma tutti concordavano nel dire che assomigliava più a una grande meringa sporca... Tuttavia, contro ogni previsione, fu il progetto di Jade e Diego a rivelarsi il più originale. Il piccolo Diego, sempre deriso dai compagni di classe, sempre un passo indietro rispetto a loro, era riuscito a costruire una Luna degna del cinema di Méliès. Sospesa tramite un filo invisibile al lato superiore di una scatola, una sfera di cartapesta dipinta con vernice spray e caratterizzata da sfumature argentate girava lentamente su se stessa, grazie a un piccolo motore. Lampadine appena visibili davano l’illusione di crateri, burroni e montagne. Jade, all’inizio disperata all’idea di dover far coppia con Diego, ormai era felice di collaborare con lui; il delizioso segreto dell’infanzia era la possibilità di improvvisi ravvedimenti, che cancellavano i rancori del passato. E ora che il lavoro era quasi terminato voleva farlo proprio, inserendo alcune idee dell’ultimo minuto: parlava, in particolare, di attaccare sulla superficie un razzo rosso e bianco come quello di Tintin. Diego, che fino a quel momento era stato l’unico creatore del plastico, non disse nulla. Annuì, nonostante non fosse d’accordo. E si vedeva. Sapeva benissimo che la bellezza di quella Luna stava nella sua semplicità senza orpelli. Coinvolta nel dibattito, all’inizio Lisa si era naturalmente schierata dalla parte di Jade, ma alla fine si decise a compiere l’ingrato sforzo di opporsi all’amica. Trovava quella creazione incredibile, e poi aveva simpatia per Diego. A Jade, che di primo acchito si era sentita tradita, spiegò perché sarebbe stato meglio non aggiungere altro: si rischiava di rovinare un lavoro già «fantastico». Diego era al settimo cielo e, per la prima volta in vita sua, provò la sensazione di essere davvero ammirato da un compagno. Avrebbe tanto voluto stampare un bacio umidiccio sulla guancia di Lisa, ma lei lo allontanò senza cattiveria, invitandolo a non esagerare.

*

Hélène, la conservatrice, aveva dato appuntamento a Lisa e al nonno in una strada adiacente al Museo d’Orsay. Dopo i mille ringraziamenti di rito, Henry notò lo sguardo intelligente della donna, il naso arcuato e il tono aristocratico del suo eloquio. Tutto il suo essere emanava un’autorità naturale. La signora condusse nonno e nipote attraverso una serie di ingressi riservati, corridoi austeri e ascensori metallici sotto l’occhio vigile di molteplici telecamere di sorveglianza. Le poche persone che incontrò si fermarono a salutarla con deferenza e non osarono chiederle come mai un anziano e una bambina si trovassero con lei in quei locali superprotetti.



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