Greta Castrucci by I grandi miti del coraggio (2021)

autore:I grandi miti del coraggio (2021)
Format: epub

Sulle ali della paura

Uno dei più coraggiosi viaggiatori del mito greco fu senza dubbio Bellerofonte, eroe senza macchia e senza paura che in groppa al suo bianco cavallo alato, di nome Pegaso, partì un giorno all’avventura, librandosi nell’aria, deciso a compiere l’impresa commissionatagli dal re di Licia. Doveva sconfiggere il terribile mostro che imperversava sui monti della zona: la tremenda Chimera.

Obiezioni dalla platea: ma chi ci crede, a un cavallo con le ali?

Così non si può procedere. Se qualcuno prende le distanze dal racconto, il gioco empatico del teatro non può funzionare.

D’accordo, fermiamoci allora, parliamone.

Ma sì, certo, un cavallo con le ali: lo abbiamo già incontrato, lo abbiamo addirittura visto nascere, se vi ricordate. Era spuntato dal corpo della Gòrgone appena decapitata da Perseo; un eroe coraggioso aveva ucciso un mostro feroce, e un bellissimo cavallo magico era spuntato dal mostro ucciso; ora un altro eroe coraggioso lo ha adottato come suo destriero e sta partendo per andare a uccidere un altro mostro... Nulla di strano, così vanno le cose nell’eterna giostra delle fiabe e dei miti: è la verità della magia.

Altre obiezioni dalla platea?

Qualcuno si ostina a protestare: dice che lo conosce, sì, il famoso Pegaso, ma «È diventato capace di volare più per paura che altro! La tradizione che gli attribuisce le ali in realtà intende dire che balzava in alto fino al cielo, tanta era la sua paura del morso della Chimera sputafuoco».

Ma chi ha parlato?

Eccolo lì, un asino, che borbotta corrucciato. È l’asino uscito dalle pagine del romanzo dello scrittore latino Apuleio. Un povero asinello che ne sa qualcosa di paure e di ali agli zoccoli, lui che se l’è data a zampe levate per sfuggire agli attacchi di fameliche belve feroci nascoste per ogni dove, pronte a balzare fuori per assalirlo e inghiottirlo in un solo boccone.

Mentre scappava e quasi volava per la paura che aveva, l’animale si era concentrato in profonde riflessioni: e così, immedesimandosi nel suo nobile antenato, aveva finalmente capito la grande verità del racconto antico! E chi meglio di lui del resto poteva capirla?

Una povera bestia a quattro zampe, che si ritrova costretta a eseguire senza fiatare tutto quello che gli altri le comandano... pensino pure, tutti, che tanto ha le ali, che per lui è un gioco da ragazzi e un grande onore fare da spalla al suo padrone: ma lui ne sa qualcosa, non c’è un briciolo di verità in queste dicerie! Se vedete un cavallo che vola, credete a un asino e non a un cantastorie: è solo la paura, che gli fa mettere ali! Gli animali se ne intendono delle cose del mondo: li fiutano, i pericoli in agguato.

È chiaro che questo buffo asino mitologo che ci ha interrotto non è un animale comune: dietro alle sembianze asinine c’è un ragazzo che, come Pinocchio, è stato trasformato in somaro conservando però la sua mente umana. Possiamo in ogni caso stare certi che, quando parla così, non ha intenzioni serie: prendiamolo quindi sul ridere e lasciamolo pure filosofeggiare,

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