Guida semiseria per aspiranti storici social by Francesco Filippi

Guida semiseria per aspiranti storici social by Francesco Filippi

autore:Francesco Filippi [Filippi, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2022-09-16T22:00:00+00:00


7. Non si può «salire in cattedra» nel web, perché il web non è un’aula

Ogni luogo, reale o virtuale, sviluppa i propri codici e i propri linguaggi. Ignorare questa semplice realtà può risultare assai controproducente.

Ruffillo, rispettato docente universitario di scienze storiche dell’antichità, si imbatte in un gruppo di appassionati di civiltà mesopotamiche che discutono animatamente delle conseguenze degli sviluppi dell’agricoltura nella fondazione delle prime grandi strutture statali all’interno della Mezzaluna fertile. Incuriosito da tanta foga per un argomento apparentemente così lontano dalla sensibilità comune, inizia a leggere la lunga sfilza di commenti e inorridisce per gli errori, veri e propri strafalcioni, che sono stati commessi nel corso dello scambio. Così il prof. Ruffillo prepara un lungo commento al post nel quale invita tutti a informarsi sulle reali implicazioni della svolta agricola, citando fonti documentarie, studi sul tema e, non da ultimo, la sua stessa produzione libraria. Il commento, davvero molto lungo, viene accolto con un paio di risposte laconiche del tipo «embè?», mentre la discussione prosegue senza che alcuno colga e faccia propri i consigli del prof. Al che Ruffillo si inalbera, sfoggiando in un nuovo, lungo commento tutta la sua delusione nel constatare che in questo gruppo di appassionati in realtà nessuno sia disposto a imparare da chi ne sa; conclude il proprio sfogo con un icastico «ignoranti!».

Sfogo a cui pochi danno peso in realtà, presi dal combattimento a colpi di provocazioni tra le due fazioni «pro» e «contro» la rotazione delle colture. Un paio di intervenuti si prendono però la briga di commentare con una faccina che si sganascia il povero Ruffillo, mentre un ignoto spettatore commenta «Ignorante sarai tu!». Dopo questo affronto Ruffillo perde le staffe, digitando un velenosissimo, lunghissimo commento il cui senso si può sintetizzare in «come vi permettete, manica di insipienti, di trattarmi così?». A chiudere lo sfogo, un «CAPRE!» in maiuscolo.

A questo passaggio, piuttosto scomposto, rispondono gli amministratori, invitando Ruffillo a moderare i toni e a rispettare le idee di tutti. Al che il prof, redarguito nemmeno fosse uno scolaretto, esplode in una serie di insulti conditi con espressioni alla «lei non sa chi sono io!» e molti, troppi «ma chi vi credete di essere?». Ruffillo finisce espulso dal gruppo con ignominia, mentre tra i suoi studenti all’università già cominciano a girare, commentati con sarcasmo, gli screenshot dello sfogo scomposto del cattedratico.

Molto spesso accade che i gruppi di appassionati di determinati periodi storici attirino l’attenzione dei professionisti del settore, incuriositi, oltre che dagli argomenti, dai modi in cui essi vengono trattati. Quando poi si imbattono in errori grossolani riguardo alla trattazione di certi temi, in molti, animati da buona volontà e voglia di educare, si mettono a scrivere sulle pagine social densi spezzoni di sapere coi quali intendono formare il pubblico, spesso piuttosto vasto, delle pagine social. Solitamente il risultato va dal mediocre al disastroso, con grande scorno degli stessi professionisti e, spesso, con una generale sfiducia da parte degli utenti nei confronti di quello che una volta si sarebbe chiamato il «mondo accademico».



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