Hans Reiser by Salvatore Sanfilippo

autore:Salvatore Sanfilippo [Sanfilippo, Salvatore]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Zolfo
pubblicato: 2023-11-15T23:00:00+00:00

III

Il giorno in cui venne avvisato della mia scomparsa, Hans passò il pomeriggio a lustrare accuratamente il viale di casa (circostanza, questa, appurata da molteplici deposizioni dei vicini). Due giorni prima, il 3 settembre, feci tappa a casa di Hans per discutere di questioni che riguardavano l’affidamento dei nostri figli (avevo salutato da poche ore il mio ultimo compagno, Anthony Zografos, che era partito con degli amici per un campeggio; poi avevo portato i ragazzi a mangiare un boccone al Berkeley Bowl, infine a casa di Hans).

La discussione è stata accesa e sgradevole. Lo informo che ho intenzione di sposare Anthony. Mi pare un atto dovuto, dopotutto i bambini vivranno con me, e ciò significa che trascorreranno molto tempo anche con Anthony. Mentre discutiamo, loro giocano con la Playstation in una stanza poco lontana. Hans mi accusa di frode, di aver fatto delle deposizioni che lo svantaggiano irrimediabilmente (o irreparabilmente, ma era una parola del genere, che indicava la fine di una prospettiva) e insiste che è stato per questo motivo che la custodia dei bambini è stata affidata a me. E poi dice che l’ho rovinato, rifiutandomi di trovare un accordo di separazione. Respingo quelle accuse infide, di una bassezza strisciante e sordida. Ho persino la nausea. Devo andare, dico. Devo andare.

Scompaio tra le 15:30 e le 18:00 di quel pomeriggio. È da lì che le indagini si scontrano con un vuoto completo di informazioni (non chiamerò più nessuno, il segnale del telefono si perderà, nessuno più mi incontrerà e non mi presenterò agli appuntamenti che avevo preso per quella sera stessa, e da lì l’allarme). Con me svanisce anche la mia auto. Io però svanirò più a lungo, l’auto viene ritrovata quasi subito in una stradina appartata, col mio telefono dentro l’abitacolo, senza la batteria; ci sono ancora le mie cose, la borsa, la spesa che ho fatto, c’è quasi tutto; manco solo io.

Hans, per conto suo, dopo aver saputo della mia scomparsa e aver lavato accuratamente quel maledetto viale di casa sua, il giorno dopo va dal suo avvocato. Vuole le referenze di un penalista di quelli bravi. Gli viene indicato William Du Bois, che va a trovare la mattina del giorno successivo. Gli consegna un acconto di cinquemila dollari. Non chiamerà nessuno per informarsi sull’esito delle ricerche. Non chiamerà la polizia, il mio compagno, né mia madre (né la sua, di madre, se non molto più tardi, e non per chiedere di me). Il fatto che la sua ex moglie nonché madre dei suoi figli sia svanita nel nulla sembra non importargli.

Durante il processo, questo disinteresse sarà uno degli elementi che convincerà la giuria della sua colpevolezza. Il suo rifiuto di parlare con la polizia. E poi il fatto che mancano parti degli interni della sua auto (non c’è più uno dei sedili; l’auto sembra essere stata cannibalizzata senza una ragione plausibile). Anche la batteria del suo telefono è scomparsa, proprio come quella del mio: una coincidenza piuttosto peculiare. Il procuratore Paul Hora è un tipo che sa fare il suo lavoro.

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