Harry Potter e la Pietra Filosofale by J.K. Rowlings

Harry Potter e la Pietra Filosofale by J.K. Rowlings

autore:J.K. Rowlings
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862561686
editore: Salani
pubblicato: 2011-01-20T05:00:00+00:00


In tutti i casi, non era quel che si dice il modo ideale di concludere la giornata, pensò Harry molto più tardi, mentre giaceva sveglio ascoltando Dean e Seamus che sprofondavano nel sonno (Neville non era ancora tornato dall’infermeria). Ron aveva passato tutta la serata a dargli consigli del tipo: «Se cerca di lanciarti una maledizione, sarà meglio che la schivi, perché non mi ricordo come si fa a bloccarla». Le probabilità che Filch o Mrs Norris li trovassero erano forti, e Harry aveva l’impressione di sfidare la sorte a infrangere una seconda volta le regole della scuola nell’arco della stessa giornata. D’altro canto, nel buio, continuava a vedere il ghigno di Malfoy: quella era la sua grande occasione per vedersela con lui faccia a faccia. Non poteva perderla.

«Sono le undici e mezzo» bisbigliò finalmente Ron. «Dobbiamo andare».

Si infilarono la vestaglia, presero ciascuno la propria bacchetta e attraversarono furtivamente la stanza della torre, scesero per la scala a chiocciola e raggiunsero la sala comune di Grifondoro. Dal camino arrivava ancora il bagliore di alcuni tizzoni, che trasformava le poltrone in ombre nere e ricurve. Avevano quasi raggiunto il buco coperto dal ritratto, quando, dalla poltrona più vicina, si sentì una voce: «Non posso credere che lo farai, Harry!»

Una luce baluginò nel buio. Era Hermione Granger, con indosso una vestaglia rosa e l’espressione accigliata.

«Tu!» disse Ron furibondo. «Tornatene a letto!»

«Stavo per dire tutto a tuo fratello» sbottò Hermione. «Percy… lui che è un prefetto saprebbe come metter fine a questa faccenda».

Harry non riusciva a capacitarsi che potessero esistere persone tanto invadenti.

«Andiamo» disse a Ron. Spostò il ritratto della Signora Grassa e si arrampicò attraverso il passaggio nel muro.

Hermione non aveva alcuna intenzione di darsi per vinta così facilmente. Seguì Ron attraverso il passaggio, sibilando come un’oca inferocita.

«A voi non importa niente di Grifondoro. A voi importa solo di voi stessi. Io non voglio che i Serpeverde vincano la Coppa delle Case, e voi ci farete perdere tutti i punti che ho ottenuto dalla professoressa McGonagall quando mi ha interrogato sugli Incantesimi di Trasfigurazione».

«Vattene».

«E va bene, però vi ho avvertito; ricordatevelo domani, quando sarete sul treno che vi riporta a casa; siete proprio dei…»

I due ragazzi non seppero mai quel che erano. Hermione si era voltata verso il ritratto della Signora Grassa per tornare dentro, ma si era trovata di fronte un quadro vuoto. La Signora Grassa era andata a fare una passeggiata notturna e Hermione si trovò chiusa fuori dalla Torre di Grifondoro.

«E ora che cosa faccio?» strillò.

«Questo è un problema tuo» disse Ron. «Noi dobbiamo andare, altrimenti faremo tardi».

Non avevano fatto in tempo ad arrivare all’altra estremità del corridoio che Hermione li raggiunse.

«Vengo con voi» disse.

«No che non vieni!»

«Pensate che io me ne stia qui fuori ad aspettare che Filch mi scopra? Se ci trova tutti e tre, gli dirò la verità: gli dirò che stavo cercando di fermarvi, e voi mi appoggerete».

«Bella faccia tosta, non c’è che dire…» disse Ron ad alta voce.

«Chiudete il becco tutti e due!» li rimbeccò Harry, aspro.



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