Harry Styles. Dietro le quinte del mito. 100% unofficial by Danny White

Harry Styles. Dietro le quinte del mito. 100% unofficial by Danny White

autore:Danny White [White, Danny]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2021-06-04T12:00:00+00:00


IN VIAGGIO

Con l’uscita dell’album, Harry si mise subito in viaggio per promuoverlo. Fu in questo periodo che sperimentò la vita solitaria dell’artista: in studio con i One Direction, era stato abituato a registrare le proprie parti da solo, le tracce venivano poi mixate dalle mani esperte del team di produzione, perciò registrare l’album non lo aveva spaventato; ma sul palco,

IL CANTANTE SOLISTA È CERTO MOLTO PIÙ ESPOSTO E RESPONSABILE RISPETTO AI MEMBRI DI UNA BAND.

Negli stadi i palchi sono grandi e il pubblico molto vasto, ma non importa quanti cantanti di supporto o ballerini l’artista usi per il suo show, sarà sempre consapevole di quanto tutto dipenda da lui e dalla sua performance.

Durante i preparativi e le prove per il suo tour, la mente di Harry tornò al 2011, quando lui e i suoi amici si preparavano per il primo tour dei One Direction. Anche se adesso da molti punti di vista era più maturo e professionale, era anche emozionato dalla prospettiva di un’esibizione in solitaria. Molto di ciò che lo aspettava era prevedibile e familiare per lui, ma alcuni aspetti erano completamente nuovi.

A parte qualche piccolo imprevisto o cambiamento, le esibizioni durante il tour presto assunsero una certa routine: prima che Harry salisse sul palco, veniva trasmessa una serie di brani di Shania Twain e Stephen Stills, Love the One You’re With, Bohemian Rhapsody dei Queen e Olivia dei One Direction.

La sequenza, a cui nessuno prestava granché attenzione, sfumava nei tredici minuti di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd.

Poi seguiva Madame George di Van Morrison, un brano lungo dieci minuti che parla di una drag queen di Belfast. Era una lista che senz’altro rifletteva il gusto poliedrico di Harry.

Finalmente, Harry saliva sul palco e il locale esplodeva per l’isteria dei fan:

STASERA HO UN SOLO COMPITO, FARVI DIVERTIRE, DICEVA.

Era una dichiarazione abbastanza spavalda, simile a quella che spesso faceva Robbie Williams all’inizio dei suoi concerti.

E poi manteneva la sua promessa, intrattenere ed emozionare la folla, con l’aiuto di Mitchell Rowland, chitarra e voce, Clare Uchima, tastiera e voce, Sarah Jones, batteria e voce e Adam Prendergast, basso e voce.

Tutti si erano chiesti in quale ordine avrebbe eseguito i brani. E lo show cominciava con un trio d’apertura: Only Angel, Woman, ed Ever Since New York. Poi era il turno di Two Ghosts e Carolina, seguite da uno sguardo al passato con la cover di Stockholm Syndrome dei One Direction. Lo show proseguiva con Just a Little Bit of Your Heart, Medicine e Meet Me in the Hallway.

In seguito era la volta di Sweet Creature, If I Could Fly e Anna. Lo spettacolo arrivava al suo climax con What Makes You Beautiful e Sign of the Times. Il bis prevedeva From the Dining Table e una cover di The Chain dei Fleetwood Mac, prima di chiudere la scatenatissima Kiwi.

A quanto pare, il suo team discusse a lungo se fosse il caso di inserire alcune tracce dei One Direction nello show. Tom Hull, che aveva scritto alcune canzoni dell’album, spiegò che all’inizio Harry era stato estremamente cauto, ma ben disposto.



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