Histoire de Nerilka by Anne Mccaffrey

Histoire de Nerilka by Anne Mccaffrey

autore:Anne Mccaffrey [McCaffrey, Anne]
La lingua: fra
Format: epub
ISBN: 9782266038850
Google: x6tmGwAACAAJ
Amazon: 2266038850
editore: Presses pocket
pubblicato: 1991-10-15T16:39:55+00:00


CAPITOLO X

3.24.43-4.23.43

Non so bene come ognuno di noi trascorse i pochi giorni che seguirono.

B’lierion stava con Oklina. Mi fu più chiaro che mai che il suo destino sarebbe stato il Weyr. Lei aveva udito il grido dei draghi, il che era abbastanza insolito per uno che non fosse del Weyr o che non fosse legato ad un drago. Che Alessan avesse saputo della morte di Moreta sconvolse tutti, tranne Desdra ed Oklina. Io ricollegai alcuni frammenti della loro storia, con l’aiuto di una crescente intuizione che sembrava riferirsi a tutto ciò che avesse a che fare con Alessan.

Tutti i Dragonieri e la maggior parte della gente del Weyr seppe subito delle due morti, quella di Moreta e quella di Holth. In seguito, B’lierion ci disse delle regole e della disciplina più severa che vennero imposte a tutti i cavalieri per evitare che tornasse a verificarsi una tragedia del genere.

Tutto era cominciato con un accorgimento ragionevole: i cavalieri feriti chiedevano ai loro draghi, in grado di volare, se volevano trasportare un Dragoniere sano in modo da mantenere in allenamento le Squadre, nell’e-venienza di una Caduta di Fili.

Ogni drago aveva il suo stile di volo che veniva compreso dal suo cavaliere. Però, in generale, qualsiasi Dragoniere era in grado di cavalcare un altro drago. Non si poteva muovere a Leri nessun rimprovero per essersi rifatta a quella consuetudine e per aver permesso a Moreta di cavalcare Holth in tutti i casi di emergenza che erano insorti. A quell’epoca lo scambio di cortesie era una prassi comune del Weyr. Ma i draghi affaticati ed i cavalieri esausti commettevano degli errori e, in quel tardo pomeriggio, Moreta e Holth si erano spinti oltre alla semplice stanchezza, fino al punto che solo l’abitudine faceva compiere loro i movimenti dell’atterraggio e del decollo. Mi ricordai, allora, di come Holth era entrato in mezzo appena sollevato di un’ala al di sopra della Corte, quel pomeriggio.

«Sì,» disse B’lierion in un flebile mormorio. «Holth aveva perso molta elasticità, nei posteriori. Deve essersi lanciata in alto ed essere entrata in mezzo prima che Moreta potesse dirle dove dirigersi… sono rimaste, sper-dute, in mezzo.»

In seguito, quando Mastro Tirone cominciò a scrivere una Ballata che celebrava la coraggiosa cavalcata di Moreta, Desdra mi disse che, per l’insistenza di tutte le Capitane dei Weyr, Moreta doveva in realtà aver monta-to la sua Regina, non Holth. Diffondere la verità su quella tragedia avrebbe potuto produrre dei danni incalcolabili. La maggior parte di Pern non seppe mai la verità. Non credo di essere stata tanto felice di far parte della mi-noranza. Non perché questo sminuisse l’eroismo di Moreta davanti ai miei occhi, bensì perché un errore così banale aveva causato una tragedia così grande.

Desdra inoltre, sapendomi discreta e fidata, mi spiegò come erano riusciti i Dragonieri ad effettuare così numerose spedizioni. Questo aveva contribuito a sfinirli, il che fu la causa principale della tragedia: i draghi potevano entrare con altrettanta facilità in mezzo tra un tempo e l’altro, come tra un luogo e l’altro.

Moreta e Holth avevano abusato delle proprie forze in questa maniera.



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