Hoffman Paul - 2011 - Le quattro cose ultime by Hoffman Paul

Hoffman Paul - 2011 - Le quattro cose ultime by Hoffman Paul

autore:Hoffman Paul [Hoffman Paul]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788842916567
Google: ueIKTwEACAAJ
editore: Editrice Nord
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


Ventiquattr’ore dopo, Cale tornò al convento per raccontare a Henri il Vago quel che era accaduto.

«Sono arrivato a tanto così dall’ammazzarlo», disse, avvicinando il pollice all’indice fin quasi a unirli.

«Come mai non l’hai fatto?»

«Mi ha fermato il mio angelo custode.»

Henri il Vago scoppiò a ridere. «Ti ha anche detto come si chiama? Perché, sai, vorrei ringraziarlo, questo tuo angelo custode. Mi ha salvato la pelle.»

«Aspetta a cantar vittoria, c’è anche una brutta notizia.»

«Cioè?»

«Bosco ha stretto un accordo con Van Owen. Io e i detenuti del Purgatorio andremo con lui.»

«Perché?»

«Come osservatori. Gli ha detto che, anche se abbiamo vinto nel Veldt, abbiamo molto da imparare da un militare come Van Owen. E poi gli ha pure offerto una tangente.»

«Una tangente?» Henri il Vago sgranò gli occhi. Se esiste un punto oltre il quale il cuore umano è tanto pieno di disprezzo da non poterne contenere altro, Henri il Vago sembrava proprio raggiungerlo ogni volta che pensava ai Redentori, ma l’idea di uno di loro che si lasciasse corrompere da una tangente lo aveva sconvolto.

«Bosco gli ha offerto una reliquia, il piede di san Barnabus. Van Owen è particolarmente devoto a san Barnabus. Hai presente i gatti di Memphis? Ecco, una cosa così.» Cale non aveva cuore di raccontargli che aveva anche dovuto scusarsi con Van Owen. Sarebbe stato necessario ma troppo vergognoso.

Goditi il momento, aveva detto Bosco. Fra non molto, lo vedrai cadere.

Ma voi siete sicuro che fallirà?

No.

«E quale sarebbe la cattiva notizia?» chiese Henri il Vago.

«Che verrai anche tu.»

«Io? Perché?»

«Perché l’ho chiesto io.»

«Ma, porca miseria, che cosa ti è venuto in mente?»

«Ho bisogno che ci sia anche tu.»

«Non ne hai nessunissimo bisogno.»

«Dovresti avere un’opinione più alta di te.»

«L’opinione che ho di me va benissimo così.»

«Ho bisogno di qualcuno che ascolti le mie idee. Con chi altri ne posso parlare?»

«Io non voglio venire.»

«Lo credo bene. Scommetto che preferisci stare qui con questo branco di cretinette che pendono dalle tue labbra. Be’, non puoi. È ora che ti svegli.»

«Va bene!» gridò Henri il Vago. «Va bene! Va bene! Va bene!» ansimò come un cavallo imbizzarrito, poi imprecò. «Quando?»

«La partenza è prevista per domani.»

«Com’è che Bosco permette che venga anch’io?»

«È convinto che né tu né io lasceremmo le ragazze nei pasticci.»

«Perché, ce le lasceremo?»

«Non saprei. Tu che ne dici?»

Henri il Vago non rispose in modo diretto. «Perlomeno, questo spiega come mai ci stia permettendo di godere dei peccati della carne.»

«Più che altro, spiega come mai lo stia permettendo a te. Io sono potuto entrare lì soltanto perché tu non sei in grado di corrompere l’Ira di Dio.»

«Che saresti tu?»

«Tu che ne dici?»

«Continui a farmi questa domanda.»

«Sì, perché voglio sapere che cosa ne pensi. Te l’ho detto, tengo in molta consideraione la tua opinione.» Cale fece una pausa, poi proseguì: «A proposito, che ne diresti di portare nel convento il mio accolito, Model, prima di partire?»

«Perché?»

«Sarebbe un gesto gentile. Non sappiamo che fine faremo, e lui potrebbe non avere mai l’opportunità di vedere una donna.»

Henri il Vago gli lanciò un’occhiata collerica. «Le donne non sono animali dello zoo di Memphis, non appartengono a te, quindi non puoi prestarle agli amici.



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