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autore:Unknown
La lingua: eng
Format: epub


diverso il rapporto tra ceti alti e masse popolari. Qui il matrimonio è restato più a lungo irretito nella dimensione religiosa ma anche nella dimensione mondana che le retoriche sociali hanno caldeggiato e propagandato: un’autonoma dimensione sentimentale e amorosa, un collante emotivo teso a celare la sostanziale subordinazione dello statuto del matrimonio agli interessi delle classi dirigenti, offrendo così una compensazione affettiva a un atto giuridico e spirituale da cui le classi subalterne trae-vano profitti molto limitati se non inesistenti, comunque non paragonabili a quelli ottenuti nella cornice di privilegi in cui si collocava e si colloca un “matrimonio ricco”

(una potente “casata”, in grado di godere economicamente della stabilità emotiva e sociale di chi lavora; il moralismo congenito nelle classi lavoratrici non è solo eredità di costumi contadini, ma anche dell’educazione che è stata loro impartita).

Infine, quanto più si sono andate estendendo le culture dei ceti medi (risultato di un’area di convergenza – appunto un’area inter-media – tra comportamenti dei ceti alti e comportamenti dei ceti inferiori), tanto più si è andata diffondendo l’ideologia del matrimonio come “bene umano” in grado di garantire in un solo “luogo genetico”

ogni componente religiosa, sessuale, amorosa e sociale dell’individuo. È a partire dalla forza coesiva di quest’ideologia (della sua capacità di omologazione, dalla sua cifra collettiva) che i diversi atteggiamenti assunti nei confronti della monogamia hanno cominciato a dipendere non solo da fattori di classe o di ceto ma anche da scelte personali, da valori la cui sovranità è tanto interiorizzata da comportare, nel venire trasgrediti, non tanto un conflitto con l’ambiente di appartenenza quanto piuttosto con se stessi.

La grande e piccola fiction non ha mai mancato di drammatizzare le sue narrazioni facendo perno su relazioni e conflitti di coppia. La stragrande maggioranza dei film e delle serie televisive (che ne hanno dilatato, molti-

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LESSICO DELLA COMUNICAZIONE

plicato e diffuso la matrice classica, quella elaborata dal romanzo ottocentesco e dal cinema degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta) inizia – quale sia lo scenario e l’epoca del racconto – da due personaggi distinti, ciascuno con la sua identità e storia, e finisce con il matrimonio.

Ogni incidente di percorso tra i “due” serve a caratterizzare e perfezionare la qualità dell’accoppiamento, la sua legittimazione, il vincolo che contrae con la società, il futuro che promette. La consolazione che garantisce. Quando questo schema vuole essere più problematico si parte da un matrimonio che si sfascia e, dopo una serie di esperienze (che servono a motivare se non la legittimità dell’atto di separazione almeno la sua credibilità, la sua comprensione) si conclude o con nuovi matrimoni o con il rafforzamento identitario di chi si è liberato da un falso, cattivo legame o, infine, con il degrado irreversibile, la nostalgia, il rimpianto, il senso di assenza di chi ha invece spezzato un legame buono, autentico. Ciascuna di queste storie dunque offre una serie di combinazioni narrative in cui comunque sempre si confrontano tra loro le norme impartite dalla società, quelle interiorizzate dall’individuo, il suo bisogno-desiderio di profanazione del legame, di tradimento, infedeltà. O di ricongiunzione.



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