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autore:Unknown
La lingua: eng
Format: epub


Giurista (1925)

L’ho visto solo una volta, ma la memoria potrebbe giocarmi qualche scherzo. Nel 1938, avevo tredici

anni, ed ero con mio padre a Berlino. Avevamo saputo che Hitler stava visitando con i suoi ospiti la

Garnisonkirche26 di Potsdam, nessuno lo sapeva! Se ci andavamo, potevamo vederlo.

Eravamo fuori, dietro le transenne, e lo abbiamo visto uscire dalla chiesa con Mussolini, c’erano

venti o trenta persone come noi. Non mi ricordo degli applausi. Entrambi sono usciti dal portone, hanno

percorso qualche metro fino alle transenne, poi sono saliti in auto.

Impiegato (1926)

La seconda volta l’ho visto a Breslavia nel 1938, a un raduno canoro. I cantanti gli sfilavano davanti

e mi sono ritrovato non lontano da lui sullo Schloßplatz. Mi sono emozionato quando i tedeschi dei Sudeti

hanno forzato la barriera, sono corsi verso la tribuna e hanno urlato in lacrime: «Vogliamo tornare a casa

nel Reich!».27 Ripensandoci, mi sono detto che tutto era stato organizzato. Era in alto, al di sopra della folla, come un salvatore. Questo mi ha emozionato. Le persone si abbracciarono e piangevano molto.

Istruttore sportivo (1920)

Nel 1938, ero a Breslavia per i campionati sportivi. Ogni tanto penso ancora a quell’epoca criminale.

L’ho visto alla piscina olimpica, era in alto, sulla torre da dieci metri e ha tenuto un discorso. C’erano

anche Henlein, 28 Göring e Frick. Marciavano davanti a loro.

Erano le gare sportive del Großdeutschland. Non si chiamava ancora così allora? Poco dopo ci

sarebbe stato il Sudetenland.29

Scrittore (1926)

Sul Marktplatz di Eger, 30 il 3 ottobre 1938. Ha tenuto un discorso alle tre e mezza e lo aspettavamo in piedi dalle nove del mattino. L’attesa faceva parte della cosa.

Non mi ha fatto nessuna impressione. Un discorso incredibilmente lungo e noi che gridavamo: « Heil!

Heil! ». Eravamo dei robot. In quello stesso giorno in cui gridavamo « Heil! », hanno arrestato mio padre.

Il 3 ottobre 1938. È stato quel discorso a causare la guerra. Oggi non se lo ricorda più nessuno.

Scrittore (1927)

Era il 1938 quando noi tedeschi dei Sudeti siamo stati liberati, il giorno prima le truppe tedesche

erano entrate marciando in città. Il giorno dopo è arrivato Hitler a bordo di una grande Mercedes

decappottabile. Sono rimasto sorpreso nello scoprire che fosse così basso, il viso serio e pallido, il

berretto calato profondamente sul viso.

All’epoca ero uno dei suoi sostenitori più entusiasti e sono rimasto sorpreso che fosse così basso.

Era al di sotto dell’altezza media dei tedeschi.

Le donne urlavano di gioia e io gli ho stretto la mano. La sua presa non mi è sembrata molto forte. Mi

sarei aspettato una stretta di mano più salda dal grande Führer.

Mi ha dato l’impressione di essere stanco e teso. Non guardava in faccia le persone.

Era piuttosto freddo.

Industriale (1929)

Poco prima dell’ingresso delle truppe tedesche in Cecoslovacchia, mio padre ha detto: «Adesso

abbiamo vinto la guerra mondiale».

L’ha detto, lasciando trasparire un forte senso dell’onore. Non aveva combattuto la Prima guerra

mondiale per niente!

Casalinga (1920)

Ho visto Hitler nel 1938 in Slesia. Aveva un viso così roseo da sembrare un maialino di marzapane.

Ci guardava e sorrideva, ma quando è arrivata la scorta e ha iniziato a parlare, aveva un’aria molto seria.



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