I Coloni di Morrow by Arthur Bertram Chandler

autore:Arthur Bertram Chandler [Chandler, Arthur Bertram]
Format: epub
Tags: Fantascienza
pubblicato: 1974-02-07T22:00:00+00:00

14

Nell’emisfero settentrionale era estate, e quando l’aereo arrivò in vista di Melbourne, dopo aver sorvolato il tortuoso corso dello Yarra fino ai piedi delle colline di Dandenongs, mancavano ancora alcune ore al tramonto. La città era piccola, come tutte le altre di Morrowvia. Grimes calcolò che non doveva contare più di quattro o cinquemila abitanti. Mentre si avvicinavano la esaminò con un potente binocolo. Oltre la città, in uno spiazzo pianeggiante, torreggiava la mole metallica di una nave stellare. E sulla sua identità non ci potevano essere dubbi. All’improvviso entrò in funzione la ricetrasmittente di bordo: — Schnautzer chiama velivolo sconosciuto. Schnautzer chiama velivolo sconosciuto. Mi sentite?

— Sì — rispose laconicamente Grimes.

— Identificatevi, per favore.

— Aeroscialuppa Numero Uno dell’astronave del Servizio di Esplorazione Federale Seeker. Passo.

Dopo un breve silenzio, la voce disse ancora: — Potete atterrare vicino a noi, Aeroscialuppa Numero Uno.

Grimes guardò Pitcher e Billard, che ricambiarono l’occhiata. Lui inarcò ironicamente le sopracciglia, e Pitcher disse: — Gentile da parte loro darci il permesso di atterrare.

— Hmmm... Sono arrivati prima di noi... sebbene il fatto di piantare la bandiera di una compagnia di navigazione spaziale non convalidi un’appropriazione di territorio.

— Potrebbero ribattezzare questo pianeta Pomerania... — suggerì Pitcher.

— O Alsazia — contribuì Billard.

— O Nuova Pechino — continuò Pitcher. — O con qualche altro nome di derivazione canina.

— Canile, per esempio — dichiarò in tono conclusivo Grimes. E, al microfono, con una punta di sarcasmo: — Grazie, Schnautzer, arriviamo.

Seguendo le istruzioni del comandante, Billard perse quota mentre sorvolavano la città. La gente – alcuni erano nudi, altri vestiti – alzava gli occhi a fissarli. Quelli vestiti indossavano uniformi, ed erano evidentemente membri dell’equipaggio dell’astronave. Dopo essere passato a volo radente sui tetti aguzzi di paglia, il piccolo velivolo si posò dolcemente sul terreno a una cinquantina di metri dallo Schnautzer, dal cui fianco sporgeva una rampa.

— Bene, eccoci arrivati — commentò Maggie. — Non vedo fanfare né tappeti rossi. Cosa facciamo?

— Sbarchiamo — le rispose Grimes. — Non occorre lasciar nessuno di guardia a bordo. — Gli ufficiali delle più importanti compagnie di navigazione sono generalmente gente seria e rispettosa della legge.

«Generalmente» commentò tra sé «ma non sempre» ricordando le imprese piratesche di un certo capitano Craven, comandante della Delta Orionis, alle cui dipendenze aveva prestato servizio una volta.

— E Drongo Kane? — obiettò Maggie.

— Non credo che lo si possa definire un’importante compagnia di navigazione — asserì Grimes.

Tre uomini stavano scendendo lentamente la rampa del mercantile. In testa camminava un gigante calvo dal colorito giallastro e dalla muscolatura potente. Lo seguiva un giovanotto alto e snello, fin troppo snello, e infine, ultimo a terra e primo a bordo, un gentiluomo ben portante, dall’aria rispettabile e dignitosa nell’uniforme di comandante. Erano tutti e tre armati. Grimes s’incupì. Non gli piaceva che degli ufficiali della marina mercantile girassero armati fino ai denti, ma sapeva che la Sirio aveva dei punti di vista ben radicati sull’opportunità che le sue navi e i suoi equipaggi fossero in grado di difendersi da qualsiasi attacco.

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