I colori delle stelle. L'avventura di Van Gogh e Gauguin (2018) by Marco Goldin

I colori delle stelle. L'avventura di Van Gogh e Gauguin (2018) by Marco Goldin

autore:Marco Goldin [admin]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-12-13T23:00:00+00:00


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FINALE AD ARLES

La mattina di Natale, poco dopo essere arrivato ad Arles, Theo aveva fatto visita al reverendo Frédéric Salles, pastore protestante della città. La sua chiesa, in rue de la Rotonde, era vicina all’Hôtel Dieu, sede dell’ospedale. In qualche modo, nell’incertezza ancora per lui degli avvenimenti, lo aveva messo al corrente di quel che era accaduto a Vincent, secondo il racconto di Gauguin, dicendogli che era ricoverato e segnalando il caso come bisognoso di essere seguito. Spiegò della grande religiosità del fratello e talvolta della sua esaltazione, di come il loro padre fosse stato a sua volta un pastore e di come lo stesso Vincent avesse predicato per i minatori, alcuni anni prima. Fu così che il giorno dopo il Natale, Salles si recò in ospedale per incontrare il dottor Rey e chiedere informazioni sullo stato di salute del paziente, con il quale però non riuscì a parlare.

Il 27 dicembre, Vincent ricevette la visita della signora Roulin, che riuscì invece a scambiare con lui alcune parole, anche se nel grande stanzone spoglio e disadorno il dialogo fu molto breve e piuttosto confuso. Se ne tornò verso casa molto rattristata per quello che aveva visto e lo raccontò al marito.

Nel pomeriggio venne un nuovo attacco, molto forte, che costrinse i medici, dopo una notte agitata in mezzo agli altri pazienti, a trasferire Van Gogh in una stanza isolata. L’indomani, saputo di questa situazione, il postino Roulin andò in ospedale, ma non gli fu permesso di vedere il pittore, che non voleva parlare né mangiare. Tutto questo portò a considerare la possibilità di un ricovero nel manicomio di Aix-en-Provence. Ogni cosa sembrava precipitare e quasi sfiorare il pensiero della morte, come aveva scritto Theo alla fidanzata tre giorni prima.

Ma dopo una settimana difficile, di crisi ripetute, il reverendo Salles l’ultimo giorno dell’anno scrisse una lettera a Theo: «L’ho trovato tranquillo, in una condizione che non rivela nulla di anormale. È piuttosto indignato (cosa che potrebbe essere sufficiente per far nascere un altro attacco, purtroppo) per essere tenuto quasi segregato qui e privato della sua libertà». Vincent confessò poi a Salles di essere piuttosto stupito del fatto che il fratello non gli avesse ancora scritto dal momento in cui aveva lasciato Arles, la sera di Natale, assieme a Gauguin.

Sul suo letto, tra quelle lenzuola ruvide e fredde, in mezzo all’odore di alcol, si augurava che l’anno che si stava per aprire fosse meno doloroso di quello che si chiudeva. E che la pittura potesse sempre aiutarlo a sostenere un’esistenza così difficile. Voleva tornare a dipingere all’aperto, il cavalletto contro l’infinito del cielo, la tela che si riempiva di colori, l’odore della pittura portato dal Mistral. Aveva voglia che venisse di nuovo la bella stagione nella Crau, per rivedere il bianco dei peschi in fiore. Ma anche di camminare lungo il canale de Bouc, fino al ponte di Langlois. La neve se n’era andata e aveva dipinto l’azzurro dell’acqua e il rosso e il giallo delle lavandaie che vi si specchiavano. Aveva voglia che la sua vita tornasse alla normalità, adesso che Gauguin se n’era andato.



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