I Figli degli Dei--Trilogia Completa by Jessica Therrien

autore:Jessica Therrien
La lingua: ita
Format: epub
editore: Dunwich Edizioni
pubblicato: 2021-02-22T00:00:00+00:00

CAPITOLO QUATTORDICI

Nel momento in cui aprii gli occhi, avvertii il calore. I miei polmoni, desiderosi d’aria, non aspirarono altro che fumo nero. Non riuscivo a respirare. Mi coprii bocca e naso con le mani, ma non servì a molto. Fiamme arancioni danzavano intorno, lambendo la mia pelle nuda e bruciandomi i vestiti.

«William», chiamai con voce strozzata. Il suo volto era imperlato di sudore. «William!» Lo scossi, e lui si svegliò ansimando e tossen­do.

Senza dire una parola, saltò giù dal letto e avvolse una co­perta intorno a noi. Afferrai la cerbottana e il sacchetto con i dardi dal comodino, stringendomeli al petto. Le fiamme saettavano attraverso la finestra, perciò ci dirigem­mo verso la porta della camera.

«Via da qui!» urlò Alex dal salotto in fiamme.

Lui e Kara furono accanto a noi in pochi istanti.

«Anna!» gridai. Mi allontanai da William, lasciando la coperta e dirigendomi verso la mia vecchia stanza. Tossi­i mentre inalavo altro fumo, ma ignorai il mio corpo.

Kara mi afferrò per il braccio. «Elyse, non sono qui», disse sovrastando il crepitio del fuoco. «Andiamo.»

«Aspetta!» gemetti. Mi stavo facendo prendere dal panico nel vedere ciò che rimaneva della casa di famiglia ardere intor­no a me. Avevo bisogno di una cosa. L’Arte della Guerra. Non potevo andarmene senza.

No, mi disse Kara. È andato. Lascia perdere. Qui morire­mo.

I miei occhi stavano lacrimando, o forse stavo piangen­do. Ero arrabbiata, impazzita. William gettò di nuovo la coperta intorno a me e mi trascinò verso Alex. Poi tutto ciò che vidi fu il bianco, e sparimmo.

Quando atterrammo non capii dove fossimo. Ogni cosa intorno a me bruciava. Le persone correvano, urla­vano, combattevano per le loro vite. Eravamo stati attaccati. Fissai la fondina con la cerbottana alla gamba e premetti i pul­santi del bracciale senza pensarci. William mi guardò, preoccupato, e io ricambiai lo sguardo, implorandoci a vicenda di stare attenti. Senza dire una parola, ci muovemmo verso il combattimento.

Riconobbi la maggior parte delle facce intorno a me, ma non vidi né Anna né Chloe. I colpi di arma da fuoco rimbombavano nell’aria. Una donna cadde e io lanciai il primo dardo intriso di sangue nella schiena di un uomo alto armato di pistola. Il dardo era uno di quelli cavi. Cadde come mor­to.

Con la coda dell’occhio, vidi Kara placcare una ra­gazza massiccia, spingendola a terra. Le tagliò la gola con un unico movimento flui­do, e per un secondo non riuscii a distogliere lo sguardo. L’urlo fu portato dal vento incessante.

Alla mia sinistra, un tizio cominciò a sprofondare nel terreno come se fossero sabbie mobili. Scagliai un altro dardo nel petto della donna più anziana che stava cercando di seppellirlo vivo. Gliene conficcai un secondo nel collo soltanto perché l’idea di seppellire vivo qualcuno mi faceva star male.

La gola mi bruciava mentre cercavo Anna e Chloe. Che ti­po di orrori avrebbero affrontato? Come si sarebbero difese? Avvertii un senso di nausea, ma non potevo perdere il sangue freddo. Non sapevo se fossero morte. Avrebbero potuto essere al sicuro. Ti prego, fa’ che siano tutti al sicuro.

La gente correva, combatteva, sparava, si sparpaglia­va.

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