I lanciafiamme by Roberto Arlt

I lanciafiamme by Roberto Arlt

autore:Roberto Arlt
La lingua: ita
Format: epub
editore: edizioni SUR
pubblicato: 2015-03-11T16:00:00+00:00


SI VENDENO UOVI E GALINE DI RAZA

L’Astrologo, senza bussare, entrò. Sotto il ballatoio, alla luce di una lampada elettrica, due uomini giocavano a carte. Uno era magro, pallido, con gli zigomi in fuori, i capelli crespi e gli occhi neri. L’altro, robusto, con una barbetta splendente, gli occhi verdognoli, i capelli biondi, indossava una tuta azzurra da meccanico. Gli sconosciuti puntarono gli occhi su Erdosain e questi, senza sapere perché, si sentì turbato. In fondo al patio anche una donna giovane, con un neonato in braccio, ferma sulla soglia di una porta, si mise a osservarlo. Erdosain cominciò a sentirsi a disagio per l’insistenza degli sguardi, e l’Astrologo disse:* «Questo è uno dei nostri che ha appena cominciato. Erdosain...»

I due uomini gli strinsero la mano e la donna col bambinetto in braccio tirò fuori una sedia di paglia. L’uomo magro entrò nella stanza e ne uscì con un’altra seggiola e i quattro uomini si misero in circolo attorno al tavolo.

«Volete che prepari del mate?», disse la donna.

L’uomo dalla barbetta splendente e gli occhi verdognoli guardò la donna con affetto e disse: «Va bene, però dammi qua il bambino».

Se lo mise a sedere in grembo e lei si diresse verso la cucina.

L’uomo magro tirò fuori di tasca un pacchetto di banconote e disse: «Prenda pure, sono contati. Sono diecimila pesos giusti».

L’Astrologo, senza contarli, li passò a Erdosain e disse: «Li tenga lei», e, rivolgendosi all’uomo magro, chiese: «Avete stampato i volantini?»

L’uomo biondo, che cullava il bambino tra le braccia, rispose: «Sono già stati mandati».

L’Astrologo continuò: «Bisogna prepararne ancora. Ho ricevuto questa lettera da Asunción».

«Dal Paraguay?»

«Sì».

L’uomo con la tuta da meccanico lesse la lettera, poi la passò al suo socio, questi si chinò sul tavolo, la lesse attentamente e, mentre la restituiva all’Astrologo, disse: «C’era da aspettarselo. E lei continua ad avere la stessa idea...?»

«Sì».

«È assurda...»

«È più assurdo ancora falsificare denaro...»

I due uomini guardarono Erdosain: «Lei si presterebbe a far circolare banconote false?»

Sorpreso, Erdosain esaminò l’uomo dalla tuta azzurra. Rifletté un istante e guardando la connessione delle mattonelle del pavimento, rispose: «No».

«Perché?»

«Semplicemente... perché mi sembra assurdo far circolare moneta falsa».

«Non è una buona ragione...»

«Sì che lo è. Uno lo mettono in galera sia per avere ripulito le casse di una banca sia per avere falsificato moneta. Se devo farmi arrestare perché me ne vado in giro con della carta stampata tanto vale che sia perché ho rubato dei soldi veri...»

«Cosa vuole fare, lei, per il momento?»

«Niente...»

«Lei sa cosa stiamo facendo noi...?»

«Non mi dica nulla. Io non voglio sapere quello che fate o avete appena fatto. Se dovete parlare di argomenti riservati posso andarmene...»

«E il lavoro di stampa non le interesserebbe impararlo?»

«Lo scopo?»

«Per collaborare alla preparazione della Rivoluzione Sociale... Noi abbiamo bisogno di uomini che portino la rivoluzione dappertutto. Alcuni lo fanno con l’azione scoperta e franca, per la quale lei non è adatto; altri in modo sotterraneo, astuto. Bisogna produrre manifesti per i lavoratori della campagna. Distribuirli di nascosto. Se lei imparasse il lavoro di stampa, potrebbe incaricarsi di una tipografia rurale. Una tipografia clandestina, s’intende.



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