I lupi della bruma by Daniele Picciuti

I lupi della bruma by Daniele Picciuti

autore:Daniele Picciuti [Picciuti, Daniele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: romanzo fantasy
pubblicato: 2012-04-26T12:25:36+00:00


XXIV – Il tempio nel bosco

Gli alberi si contorcevano in un susseguirsi di sussurri… liane e rampicanti offuscavano il sole, pendendo come spettri di im-piccati in mezzo al fogliame. Il terreno dissestato si gonfiava come se respirasse ad ogni suo passo…

Gli arbusti gli tagliavano la strada, tentando in tutti i modi di colpirlo…

La vista… era appannata, ma Liam era sicuro di non avere né visioni né miraggi… quella foresta era viva e cercava di fermarlo…

La spossatezza gli legava le gambe, così non faceva che arrancare anziché correre… a volte gli sembrava di stare fermo tanta era la difficoltà nei movimenti. Il sottobosco l’aveva inghiottito in un sol boccone e ora lo stava digerendo a poco a poco…

Cicale, rondini e roditori rendevano così vivo quel luogo inna-turale da trasmettergli un’ansia che non riusciva a placare. Le forze lo stavano abbandonando… ma di una cosa era sicuro: il licantropo non lo aveva seguito. Stava marciando ormai da ore…

il sole era sorto e lui non si era fermato, mai… neppure per un istante.

La paura era così radicata in lui da impedirgli qualsiasi sosta.

Gli alberi divennero più radi, i rampicanti lasciarono il posto a macchie di luce tra le chiome dei larici… e infine non ci furono più arbusti sul suo cammino.

Si ritrovò in una radura… e ai suoi occhi apparve un tempio, inondato di luce da un fascio luminoso che penetrava nella radura come fosse lo sguardo di Malnar.

Il tempio era di forma rotonda, con alte colonne in marmo bianco ormai ricoperte di muschio a circondare il muro perime-trale, che aveva forma ottagonale, sul quale si affacciava una lunga fila di finestrelle senza vetri.

Liam si avvicinò circospetto.

Era un tempio dedicato a Malnar, le sue fattezze non lasciavano dubbi… ma era certo molto antico… ma non riusciva a capire come potesse trovarsi nel bel mezzo di una foresta…

Si domandò chi l’avesse mai costruito.

Raggiunse i piedi della breve scalinata circolare che dava l’accesso al tempio e salì lentamente i gradini. La pietra era rosa dal tempo, inverdita dal muschio, ricoperta da fiori selvatici e rampicanti. Lo stato di abbandono in cui versava era evidente.

Si fermò sulla soglia d’ingresso e sbirciò dentro attraverso la porta divelta. All’interno riuscì a scorgere foglie, terra e rami spezzati trasportati lì dal vento. Un castoro attraversò la sala con un ramo tra i denti, quindi si fermò, girandosi a guardare nella sua direzione.

Lo vide, inclinò la testa da un lato e corse via nel buio.

Poi un rumore di passi…alle sue spalle.

Liam chiuse gli occhi, cercando di controllare il fremito che il terrore tornò a insinuargli dentro… e fece scivolare la mano fino all’elsa del pugnale che teneva nascosto nella cintura…

Rivolse una preghiera a Malnar, affinché non lo abbandonas-se… poi si vose e affondò il colpo.

La figura che aveva davanti scartò di lato, girò su se stesso, gli afferrò il braccio e glielo torse dietro la schiena, bloccandogli la testa con l’altro braccio.

- Sei tu il Cavaliere? – Chiese il suo aggressore, con una voce stranamente melodica ma al contempo risoluta.

Liam restò bloccato in quel modo ma non lasciò andare il pugnale.



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