I Misteri Della Giungla Nera. Ediz. Integrale by Emilio Salgari

I Misteri Della Giungla Nera. Ediz. Integrale by Emilio Salgari

autore:Emilio Salgari
La lingua: it
Format: mobi, epub
Tags: Juvenile Fiction, Classics
ISBN: 9788842549499
editore: Ugo Mursia Editore
pubblicato: 2010-12-31T23:00:00+00:00


Il misterioso suono del ramsinga tornò a echeggiare. La tigre a quella nota scattò in piedi, si scagliò sul capitano e lo atterrò. La sua enorme bocca, irta di denti, si spalancò sopra di lui pronta a stritolarlo.

Il capitano Macpherson, inchiodato al suolo, in maniera da non potersi muovere, né servirsi del coltellaccio, emise un grido d'angoscia.

- A me!... Sono perduto.

- Tenete fermo, ci sono! - urlò una voce tonante.

Un indiano si gettò fuori della macchia, afferrò la tigre per la coda e con un violento strappone la scaraventò da una parte.

S'udì un ruggito furioso. L'animale, pazzo di collera, s'era prontamente alzato per gettarsi sul nuovo nemico; ma, cosa strana, inaudita, appena che l'ebbe scorto fece un rapido voltafaccia e s'allontanò con fantastica rapidità, scomparendo fra l'inestricabile caos della jungla.

Il capitano Macpherson, sano e salvo, s'era prontamente levato in piedi. Un profondo stupore si dipinse tosto sui suoi lineamenti.

A cinque passi da lui stava un indiano di forme muscolose, grandemente sviluppate, con una testa superba, piantata su due larghe e robuste spalle.

Un piccolo turbante ricamato in argento copriva il suo capo ed ai fianchi portava un sottanino di seta gialla, stretto da un bellissimo scialle di cachemire.

Quell'uomo, che aveva intrepidamente affrontato la tigre non aveva alcuna arma.

Colle braccia incrociate, lo sguardo sfavillante d'ardire, egli fissava con curiosità il capitano, conservando l'immobilità d'una statua di bronzo.

- Se non m'inganno, ti devo la vita, - disse il capitano.

- Forse, - rispose l'indiano.

- Senza il tuo coraggio a quest'ora sarei morto.

- Lo credo.

- Dammi la mano; tu sei un prode.

L'indiano strinse, con un tremito, la mano che Macpherson gli porgeva.

- Posso io conoscere il tuo nome, o mio salvatore?

- Saranguy, - rispose l'indiano.

- Non lo scorderò mai.

Fra loro due successe un breve silenzio.

- Cosa posso fare per te? - ripigliò il capitano.

- Nulla.

Macpherson estrasse una borsa rigonfia di sterline e gliela porse.

L'indiano la respinse con nobile gesto.

- Non so che farne dell'oro, - dissegli.

- Sei ricco tu?

- Meno di quello che credete. Sono un cacciatore di tigri delle Sunderbunds.

- Ma perché ti trovi qui?

- La jungla nera non ha più tigri. Sono salito al nord a cercarne delle altre.

- E dove vai ora?

- Non lo so. Non ho patria, né famiglia; erro a capriccio.

- Vuoi venire con me?

Gli occhi dell'indiano mandarono un lampo.

- Se avete bisogno d'un uomo forte e coraggioso, che non teme né le belve, né l'ira degli dei, sono vostro.

- Vieni, o prode indiano, e non avrai a lagnarti di me.

Il capitano girò sui talloni, ma s'arrestò subito.

- Dove credi che sia fuggita la tigre?

- Molto lontano.

- Sarà possibile trovarla!

- Non lo credo. Del resto m'incarico io d'ammazzarla, e fra non molto tempo.

- Ritorniamo al bengalow.

Bhârata, che aveva assistito con stupore a quella scena, li aspettava presso l'elefante.

Egli si slanciò contro al capitano.

- Sei ferito, padrone? - gli chiese, ansiosamente.

- No, mio bravo sergente, - rispose Macpherson. - Ma se non giungeva questo indiano, non sarei ancora vivo.

- Sei un grand'uomo, - disse Bhârata a Saranguy. Non ho mai veduto un simile colpo; tu tieni alta la fama della nostra razza.



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