I morti dell'isola di Djal e altre leggende by Anna Seghers

I morti dell'isola di Djal e altre leggende by Anna Seghers

autore:Anna Seghers [Seghers, Anna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: L'orma editore
pubblicato: 2022-11-14T17:56:23+00:00


Sotto le giovani mani di Anna, che battevano spensierate, la trapunta era esplosa in uno sciame di piume. Smise di battere e la ricucì. Ormai faceva caldo. Un sole fin troppo precoce odorava di sabbia e liscivia. Letti e armadi si erano spostati dal loro solito posto facendo affiorare anfratti e spaccature sconosciute nel bel mezzo della sua stanza. Piccoli oggetti colorati, scomparsi e abbandonati in tempi ormai molto lontani da quello presente, giacevano di colpo lì, coperti da una spessa lanugine di polvere. Anna gettò la trapunta sulla panca ed esclamò: «Con questa non ci si può più coprire». Lì accanto, con la testa nel secchio, la madre replicò: «E allora con cosa?». Anna si avvicinò alla finestra, la luce le faceva già girare la testa, sorrise alle domeniche a venire: abito bianco, vecchio fogliame caldo, boschi di faggi. «Ci si potrà coprire coi cappotti, tanto non servono.» «Ma per favore…» disse la madre. Anna salì sopra la scopa alzandosi la gonna: «Non si possono battere le imbottiture, Anna, si strappano». «E dai, mamma, farò delle stelline all’uncinetto, sottilissime e a tante punte, basterà spazzolarle.» «Le tende non posso proprio appenderle, Anna, così lise e strappate.» «Lascia stare, mamma, per stavolta non le appendiamo.» «Ma il tappeto salterà agli occhi, però, e anche tutto il resto.» «E allora mettiamo il tavolino con il tiglio da camera davanti alla finestra.»

Il bambino rientrò a casa, seguito dal padre. La madre si sedette su una sedia, stese le gambe e disse: «Che caldo che fa, mi sento uno straccio». Il padre le accarezzò i capelli ruvidi e grigi, trasalì e si allontanò. Si guardò attorno confuso nel suo soggiorno rivoltato, entrò in camera da letto, stessa cosa. Diede un’occhiata giù in cortile, lì era tranquillo e fresco. Gli venne voglia di scendere. La luce del sole non bastava a riempire per intero il cortile. Osservò tutto con attenzione, come stesse cercando qualcosa caduto per sbaglio da sopra. Girò la testa da ogni lato, per far capire ai curiosi alle finestre perché se ne stesse lì in mezzo al cortile deserto.

Di colpo sbatté con violenza i piedi per terra e tutto divenne chiaro in lui, l’infelicità traboccò dal suo cuore in colori audaci e brillanti. I colori inondarono il cortile, lo fecero ardere e brillare di uno strano, disperato splendore. Poi cadde a terra esausto. Gli audaci, fiammanti colori divini si spensero intorno a lui, e il cortile tornò grigio e freddo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.