I rivoluzionari (Einaudi) by Eric J. Hobsbawm

I rivoluzionari (Einaudi) by Eric J. Hobsbawm

autore:Eric J. Hobsbawm [Hobsbawm, Eric J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Rivoluzione
ISBN: 978-88-06-16380-8
editore: EINAUDI
pubblicato: 2017-07-25T22:00:00+00:00


Il riconoscimento che il marxismo è « incompleto » è in se stesso insufficiente. L’affermazione di Korsch rimane al livello dell’ovvietà, sebbene si tratti di quella specie di ovvietà che può stimolare coloro che non sono abituati ad essa. Ma come dobbiamo procedere? In ultima analisi è la sua incapacità di andare oltre questo livello, che impedisce a Korsch di fornire contributi rilevanti allo sviluppo del marxismo. Vale la pena di leggerlo, perché egli era intelligente e dotto. Scriveva con forza e lucidità, al paragone della prosa abituale dei teorici marxisti centro-europei, ma è difficile che questo elemento possa risultare evidente dalle traduzioni inglesi. Ciò che egli dice vale spesso la pena di essere ascoltato, sebbene alcune delle sue migliori idee, come quelle circa il carattere essenzialmente proletario del sindacalismo, risalgono al periodo precedente il suo marxismo e non hanno un rapporto necessario con esso. Ma in definitiva, non vi è oggi nessuna particolare ragione per la quale dovremmo leggerlo.

Applicando a questo fallimento gli stessi criteri di Korsch, e quelli del marxismo, potremmo forse dire che esso riflette la difficile situazione della corrente comunista «occidentale» alla quale Korsch apparteneva. Egli non riusciva a partire politicamente. Essere un rivoluzionario sociale tra le due guerre significava di solito, in un modo o nell’altro, scegliere il bolscevismo, magari in una forma eretica. Fino al principio degli anni ’20, e in Spagna fino alla fine degli anni ’30, poteva ancora sembrare che si potesse scegliere qualcosa come il sindacalismo, ma questo era un cavallo che stava già andando chiaramente verso il collasso sotto un cavaliere che tentava di costringerlo verso l’obiettivo della rivoluzione. Non c’era nessun’altra scelta per un rivoluzionario, sebbene il marxismo avrebbe permesso varie forme di adattamento e di sviluppo teorico, che lo avrebbero reso adatto ad operazioni non rivoluzionarie. Per ragioni emotivamente comprensibili, Korsch rigettò questi adattamenti «revisionistici». Poiché rigettò anche il bolscevismo, egli rimase isolato, teoricamente e praticamente sterile e niente affatto tragico, una specie di san Simeone ideologico sul suo pilastro.



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