I rompicazzi del Novecento by Giampiero Mughini

I rompicazzi del Novecento by Giampiero Mughini

autore:Giampiero Mughini
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2022-10-27T15:39:18+00:00


3.

Il Grande Borghese che andò a morire su una mina tedesca

Nel novembre 1943 l’Italia era spaccata militarmente in due. Da Roma in su il Nord era occupato dai nazi, laddove a Sud stavano ascendendo lo stivale le truppe alleate che erano sbarcate vittoriose in Sicilia il 9 luglio 1943. All’alba del 29 novembre cinque uomini partirono da Napoli con l’intento di attraversare da sud a nord la linea di spaccatura per poi raggiungere e rafforzare gruppi partigiani già operanti nel Lazio. I loro nomi di battaglia erano «Ugo Stille» (Giaime Pintor, aveva ventiquattro anni), che fungeva da capo del drappello, «Ciotti» (mai identificato), «Filippini» (Paolo Buffa), «Paolucci» (Aldo Sanna), «Farrese» (il professore di lettere Paolo Petrucci). Il loro piano era audace: raggiungere dopo un percorso a piedi di trenta chilometri la vallata su cui sorgeva Castelnuovo al Volturno, frazione di un comune sito nella provincia di Isernia in Molise, il punto limite cui erano arrivate le forze alleate, e lì trovare un varco da attraversare la notte. Non sapevano che tutt’attorno a quel possibile punto di passaggio i tedeschi avevano disseminato mine antiuomo. Nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre da qualche parte una postazione tedesca munita di una mitragliatrice li avvista e apre il fuoco, al che loro si ritraggono e cercano di allontanarsi. Pintor incespica su un filo spinato collegato a una mina, la cui esplosione lo sventra da dietro. Gli altri quattro partigiani riescono a dileguarsi.

Petrucci (nato a Trieste nel 1917), che successivamente si era fatto paracadutare a Roma, venne catturato più tardi dai tedeschi e finì la sua vita al pomeriggio del 24 marzo 1944 nelle cave delle Fosse Ardeatine. Buffa, arrestato dai tedeschi anche lui, sopravvisse e partecipò alle ultime fasi della lotta di Liberazione. Nella vita civile del dopoguerra Buffa insegnò patologia generale a Modena. Muore nell’ottobre del 2000. Al suo funerale c’erano le bandiere dell’Anpi, al tempo in cui questa associazione aveva nelle sue file quelli che la Resistenza l’avevano fatta per davvero, e non soltanto quelli nati dopo il 25 aprile 1945 com’è oggi. Quanto al nome di battaglia di Pintor, Ugo Stille, era lo pseudonimo che nella loro attività pubblicistica s’erano dati entrambi, lui e il suo coetaneo e amico più caro, l’ebreo Mikhajl Kamenetzky (nato a Mosca nel 1919, la sua famiglia aveva abbandonato l’Urss nel 1920), il quale ne fece il suo nom de plume per tutta la durata della sua prestigiosa carriera giornalistica, ivi compreso il periodo (1987-1992) in cui divenne direttore del «Corriere della Sera».



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